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Di fronte a un errore come quello commesso da Bentancur in Porto-Juventus, le persone generalmente si dividono in due macrocategorie: quelli che era meglio calciarla via e non rischiare (dunque è colpa anche dell’allenatore) e quelli che invece no, si è trattato ‘solo’ di un guasto accidentale, non basta per smontare un’idea di calcio (l’allenatore non c’entra). Esistono poi svariate sfumature da ambo le parti. Chi dice meglio non rischiare nei primi minuti (specialmente in Champions), e chi dice meglio non palleggiare così soltanto per stavolta, dato che manca Arthur e gli altri due centrocampisti non hanno le caratteristiche adeguate per farlo altrettanto bene. Poi ci sono quelli che spartirebbero le responsabilità sempre e comunque, anche davanti a un giocatore impazzito che spiazzasse volontariamente il suo portiere. Ed ecco allora che ‘la colpa’ viene spalmata sui compagni un po’ troppo generosamente per arrivare a sostenere che sì, l’errore principale e più eclatante resta quello di Rodrigo, tuttavia pinco e/o pallino potevano comportarsi meglio...  
Ho deciso di schierarmi pure io. La prima reazione -lo confesso- è stata un bel ‘tutta colpa di Rogrigo’ gridato ai quattro venti. Bando alle ciance, non volevo proprio sentire altro. Poi però ho riguardato più e più volte la dinamica della situazione, e mi sono accorto di alcune cosette ulteriori di cui vorrei parlarvi. È bene precisare fin dall’inizio che non appartengo alla schiatta dei nostalgici della spazzata sistematica, pur contemplandola ovviamente in determinate circostanze.