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E' solo la prima amichevole, bisogna andarci cauti. E' solo la prima amichevole, eppure qualcosa già si vede, anzi, intravede, tanto da poter trarre un primo piccolo bilancio. Quarantacinque minuti che hanno una costante certa: questa è e sarà la Juventus di Paul Pogba e Angel Di Maria. Quella legata indissolubilmente al loro talento, ma anche alla loro personalità, trascinante. La Juve si accende e si modella sui loro ritmi, su quei controlli che segnano una svolta, su quelle qualità che cambiano il senso dell'azione e che alla Juve in passato sono tanto mancate. E' una Juve sperimentale, molto, vista solo per 45', un mix di giovani e talenti da scoprire, una squadra che fa a meno di molti big nella sua prima uscita ma che comunque racconta. Ma è tutto solo bello? No, ovviamente, o almeno non lo è per un 2-0 nella prima uscita americana contro il Chivas. La Juve è una squadra ancora incompleta, ancora in fase di ricostruzione e ci vorranno diverse tappe.

COSA C'E' - Oggi c'è, sicuramente, uno spirito diverso. Nelle parole, nell'ambiente e lo si percepisce da chiunque tra gli interpreti - da Pogba a Bonucci - racconti la Juventus che sta nascendo. "Sta nascendo una Juve fortissima, con tanti giocatori di qualità, grandi nuovi arrivi. Cosa ci sta chiedendo il Mister in queste settimane? Correre, correre, correre…", dice Cuadrado nel post partita. "Pogba? Uno dei giocatori più forti del mondo, dà una qualità enorme al centrocampo", gli fa eco Di Maria, che nella stessa intervista incensa anche Soulé. E poi Allegri chiosa: "La partita è stata ben giocata e a tratti anche con buoni ritmi. Sono soddisfatto dei giovani e anche dei nuovi, che hanno dato il loro apporto". Lui che oggi e in futuro va a caccia di una Juve più dominante nel gioco, più prolifica e senza dubbio più vincente dell'ultimo anno. E che anche sui singoli ha le idee chiare: "Pogba? Un simbolo di questa squadra", "Fagioli bravo e anche Gatti" tanto per stare sulle novità assolute e poi Di Maria "Fa un sacco di assist, è forte, più sta vicino alla porta meglio è". Sono bastati pochi giorni per capire tutto, per centrare questa Juventus sul talento e vederlo già brillare, anche in una squadra sperimentale e non al completo. Sì, perché nella notte né Vlahovic, né Bonucci, né McKennie (oltre a chi è rimasto a Torino) sono scesi in campo e di questa sono tre titolari praticamente certi. E l'attesa per vederli tutti insieme è tanta. Basterà? No.

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