commenta
Ora o mai più. Con lo stop forzato di Ronaldo, lì davanti nell’attacco juventino si è liberato un posto e ad occuparlo sarà Dybala. Non si sa ancora se affiancato da Mandzukic o da Kean (per come ha parlato Allegri, più probabile il primo) però, contro l’Empoli, Paulo partirà titolare. Verrà schierato come seconda punta, uno dei ruoli che lui predilige, e come tale ci si aspetta da lui un prestazione convincente. Magari anche un gol, visto che l’ultimo è datato 24 febbraio (contro il Bologna) e in stagione non è ancora andato in doppia cifra, rendimento anomalo per uno come lui. A gran parte dei tifosi juventini scoccia, e mica poco, quando Dybala viene messo sotto la lente d’ingrandimento e chiamato all’ennesima prova d’appello. La convinzione di molti è che la colpa dello scarso rendimento dell’argentino sia da attribuire ad Allegri e il modo (sbagliato) in cui lo impiega in campo, troppo lontano dalla porta e dedito ad un lavoro di rifinitura che poco gli si addice.

Eppure i fatti smentiscono questa tesi. Pure in Argentina, dove Dybala è idolatrato, iniziano ad avere dei dubbi sul ragazzo di Laguna Larga. E l’ultima amichevole disputata contro il Marocco anziché ridurli li ha aumentati. Nella seleciòn albiceleste Dybala è stato schierato titolare in attacco, in coppia con Lautaro Martinez, e ha deluso: 29 palloni giocati, 9 persi, 2 tiri verso la porta, nessuno dentro lo specchio. Una prestazione impalpabile. E non è nemmeno la prima, tant’è vero che i media locali hanno iniziato a fargli pesare il suo debito nei confronti della nazionale Argentina, perché a 25 anni non è più considerato una promessa e dovrebbe finalmente a decidersi a raccogliere l’eredità di Messi. Un altro che quando sveste la maglia del Barca e indossa quella argentina ogni tanto gira a vuoto, però il rendimento dei due in Nazionale non può essere minimamente paragonabile: la Pulce spesso è stato decisivo, la Joya evanescente (finora una sola rete all’attivo, in 19 presenze).

Una volta l’ex ct della Seleciòn, Sampaoli, si permise di dire che Dybala era stato forse sopravvalutato, e venne sommerso di critiche (soprattutto in Italia). Adesso in Argentina c’è chi inizia a mettere in discussione l’attaccante della Juventus. “Non è più un ragazzino, è ora che dimostri quanto vale” ha scritto qualche giorno fa il quotidiano sportivo Olè. E non è stato l’unico a criticarlo dopo l’opaca gara di Tangeri.

Stampa argentina troppo severa? I soliti giornalisti che esasperano le situazioni? L’occasione per dimostrare il contrario Paulo ce l’ha subito a disposizione, e si chiama Empoli. Uno di quegli avversari con i quali, in genere, lui sfodera le prestazioni migliori, “e la Juve in questo momento ha bisogno del miglior Dybala” ha rimarcato Allegri in conferenza.

Le critiche della stampa argentina sono arrivate pure al tecnico livornese, che con Dybala qualche discussione ce l’ha avuta spesso. Ha riferito di avergli parlato, probabilmente perché lo ha visto rientrare alla Continassa un po’ abbacchiato. Paulo è solito deprimersi quando le cose non gli girano come vorrebbe: proprio quello che non dovrebbe fare. Ne sarà capace? “Tutti si aspettano molto da lui, e lui può fare di più – ha detto Allegri - Ci aspettiamo un grande finale di stagione”. Senza CR7 a disposizione, a Dybala si chiede una cosa semplicissima, per uno del suo livello: fare il top-player. Sfoderare prestazioni da numero 10.

Richiesta normale o esagerata?