LA CONFESSIONE - Frastornato, amareggiato, deluso. Come si legge su Tuttosport: "Neppure la notte ha attutito una sensazione di disorientamento e di frustazione dura da digerire. La 10 sulle spalle, il ruolo di capitano futuro, sette lunghi anni a Torino, simbolo del club, idolo dei tifosi, 113 gol, tutto spazzato via da tre semplici parole: fuori dal progetto. Paulo ne ha parlato con la famiglia, si è confidato con gli amici e con alcuni compagni di squadra e ancora non si capacita per l’addio e, soprattutto, per il modo in cui si è consumato".
LA REAZIONE - Andrà avanti da professionista, ma la comprensibile reazione emotiva è semplice: vuole farsi rimpiangere fin da subito per far capire alla dirigenza di aver sbagliato. C’è quindi da aspettarsi una Joya sfolgorante e arrembante, anche se forse un po' in balia di un umore che non può che essere nero in un periodo come questo. Di sicuro vuole dimostrare di essere ancora un diamante (la Joya), capace di trascinare la squadra nel finale di stagione. E se per caso arrivasse una doppietta contro l’Inter potrebbe ritrovare appoggio totale tra i tifosi e creare anche qualche problema ambientale alla dirigenza bianconera... che appare quanto mai decisa ad andare avanti per la sua strada. Sarebbe una rivincita personale e un messaggio sul futuro.