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Nella lista dei fantastici 30, i candidati al Pallone d’Oro annunciati ieri da France Football, c’è spazio soltanto per due poli del mondo Juventus. La leggenda, arrivata all’ultimo anno di onorata carriera, e la stella nascente: Gigi Buffon e Paulo Dybala. Impossibile ignorare come la lista rispecchi appieno la delusione sofferta dai campioni d’Italia nella notte di Cardiff. Il Real Madrid si coccola le sue 7 nominations, alla Juve nessuna speranza per Chiellini e Higuain, con la presenza di un Bonucci “a metà” tra la cavalcata bianconera in Champions e il trasferimento al Milan. Il discorso prescinde ovviamente dalle reali velleità di successo, con Cristiano Ronaldo in attesa di un Pallone d’Oro che appare quasi una formalità. Eppure, quei due poli juventini - presto uno solo - la dicono lunga sulle aspettative della società verso il proprio giocatore più importante.

SOLO LA JOYA - Paulo Dybala, sempre lui. Dopo il rinnovo fino al 2022 e un’estate trascorsa sotto lo sguardo vigile del Barcellona, dopo l’assegnazione del numero dieci e i 10 gol in Serie A nelle prime sette giornate, è sempre lui il bianconero più chiacchierato d’Europa. “Vogliamo tenerlo per sempre”, ha confessato qualche giorno fa Beppe Marotta, evidenziando un progetto da parte della Juve che non è di pura valorizzazione quanto di consacrazione con una sola divisa. Quella stessa maglia che, con il nome “Dybala” stampato dietro, registrò già il record di vendite nell’estate 2016. Banale ribadire che il Pallone d’Oro non finirà nella bacheca di Dybala in questa stagione, così come vuoto di significato appare ormai qualsiasi concreto paragone con Leo Messi. Ma la candidatura sempre più forte della Joya a quello che rimane il premio individuale più prestigioso nella carriera di un calciatore, evidenzia la crescita del suo talento molto di più che la doppietta rifilata al Barça della Pulce lo scorso aprile. Buffon, che prima di Cardiff aveva sicuramente cullato l’idea di stringere il riconoscimento sfuggito nel 2006, darà il proprio addio alla Juve la prossima estate: tralasciando l’eventuale ottimismo per una Champions League che potrà e dovrà vedere ancora i bianconeri come assoluti protagonisti, Dybala rimane dunque l’unico serio candidato per riportare il Pallone d’Oro a Torino dopo Nedved.

BIGLIETTO PER LA RUSSIA - Il progresso di Dybala passerà dalla Juve, certo, ma anche attraverso la Nazionale argentina. E gli ostacoli, d’altra parte, non mancano di certo. Alle 1.30 di stanotte, ora italiana, la Selecciòn si giocherà il pass per la Russia all’Olimpico Atuahualpa: per la sfida decisiva contro l’Ecuador, la Joya dovrebbe partire di nuovo in panchina. Una decisione, quella di Sampaoli, figlia della appurata difficoltà dell’attaccante bianconero di giocare al fianco di Messi. E’ necessario crescere ancora, perché al momento tra il talento di Laguna Larga e l’alieno di Rosario, la scelta più ovvia per il c.t. è quella che premia il secondo. L’occasione arriverà, magari a gara in corso, ma in ogni caso il Mondiale serve come l’ossigeno all’ambiente argentino e in particolare a Dybala. Lui, che insegue ancora la gioia del primo gol in albiceleste e che paradossalmente - da presunto antagonista di Messi - potrebbe rivelarsi in Russia un’arma letale per vendicare la finale persa nel 2014 e aiutare Leo a riportare la Coppa in Sudamerica. Allora sì, quella candidatura al Pallone d’Oro diventerebbe sempre più seria. Il percorso comincia stanotte, ma punta lontano: Argentina e Juventus, Dybala non può fallire.

@mcarapex