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Da due giorni ormai, circolava la notizia che Alessandro Del Piero e Paulo Dybala si sarebbero scambiati quattro chiacchiere in diretta Instagram. E ieri, puntualissimi, si sono effettivamente "incontrati", mandando in visibilio i tifosi (50 mila connessi). Da questa chiacchierata, con buona pace di chi fa il mestiere di cercare notizie, notizie non ne sono arrivate. Pertanto, si è presentata l'occasione, senza la fretta di "stare sul pezzo", di poter guardare in maniera più riflessiva il confronto. E sinceramente, vedere il "dieci" di oggi con il "dieci" di ieri sorridersi con lo sguardo complice e amichevole di chi si vuole bene, vale forse più di qualsiasi titolo. 

Già, perché non serve un proclama per fare un passaggio di consegne. E ieri sera, in un'ora e dieci di diretta - con tanto di reprise, perché più di sessanta minuti Instagram non concede - si è visto tutto l'amore che Paulo Dybala prova per la Juventus. Non solo per Del Piero, ma per quello che rappresenta. Un esempio?La lucidità con cui l'argentino parla e ascolta, con cui asseconda le risposte di Del Piero, dimostrando curiosità assoluta. E poi, quando sceglie il più bel gol dell'ex capitano. Quello al volo, contro la Fiorentina nel '94. Una rete che fa parte dell'immaginario collettivo, ma che Dybala rivive con l'enfasi del bambino che, finalmente, ha la possibilità di parlare con il suo idolo. E questo sentimento è così genuino che non si può comprare. Quando ami, bambino o grande che si possa essere, assorbi dall'altra persona sempre qualcosa di più, quel qualcosa che ti fa avere la presunzione di conoscerla. Per Dybala, non è solo presunzione. Perché anche Del Piero, che pure ha segnato di tacco in finale di Champions (per dirne uno forse più bello del mezzo esterno al volo con la Viola), conferma il pensiero di Dybala. Sì, hai azzeccato. Dice per davvero. Allora sei proprio degno, dice invece sotto i baffi, là dove la fantasia può solo spingersi ad azzardare.

D'altronde, se non si può provare a fare qualche supposizione, per quale motivo hanno scelto questo momento per rivelare con sincerità la loro stima reciproca? Per Dybala c'è aria di rinnovo, dopo il rischio corso la scorsa estate di dover dire addio al proprio sogno. Un sogno, che letteralmente, si può legare al braccio. E quale lettera di raccomandazione, per la dirigenza bianconera, può valere più che l'amicizia con il precedente - e inarrivabile - numero dieci e capitano? Forse, laddove qualcuno - come chi scrive - può aver visto la "spocchia" di un ragazzino forte, ma irriverente (il suo sguardo furbesco, agli inizi, lo era ancor di più), non ha capito che dietro c'era un umiltà incredibile. Perché Dybala, per quanto potrà farsi ringraziare dalla Juventus per i gol che deve ancora segnare, non smetterà mai di sentirsi in debito per aver coronato un sogno. Quello di essere Paulo Dybala, l'iconico capitano della Juventus. Esattamente come Alex.