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Le perle si trovano quasi per caso, ma quando ci sono è sempre una gioia. Apri una serata che vista da fuori può sembrare vuota, perché lo stadio è chiuso e i suoi cancelli serrati, perché il silenzio al suo interno fa riechieggiare solo poche urla lontane, quelle che in una serata "normale" nemmeno si percepirebbero. Le impalcature tricolore dell'Allianz Stadium formano un guscio che pare tutt'altro che predisposto ad ospitare meraviglie, lontano dal calore passato, e che ha la parvenza di qualche che certamente resterà chiuso. Anche tristemente. E invece no. Allo stadio si gioca, lontano dalla gente e l'unico calore che si può percepire addosso è quello generato dalle luci dei riflettori, che lo spettacolo lo mostreranno a chi vorrà guardare, dalla tv. La serata, da calendario, sarebbe tutt'altro che banale: c'è Juve-Inter, il Derby d'Italia, e vale anche moltissimo per classifica. Ma a mettersi di traverso c'è l'atmosfera, surreale, in cui si gioca. Il Paese nel caos, il calcio che non si ferma, ma sembra cambiato. Anche la stessa gara scorre a un ritmo diverso, spinta solo dal tifo delle panchine, un po' come nel calcio dei bambini. Si gioca, ma... Quel ma che sembra far percepire tutto un po' lontano ha bisogno di una svolta, che arriva. Si chiama Paulo Dybala. Entra al 59esimo e fa capire subito di voler brillare. Gioca, inventa, palleggia, crea e si esibisce. Per fare gol gli bastano appena 8' e non è certo un gol qualsiasi. Nel gelo dello Stadium va ad incastonare una perla che farà ricordare per sempre questa serata, nonostante tutto. Apre il cuore dei tifosi con una magia e si mostra per ciò che è: una vera Joya. Per bellezza ed importanza (insieme) questo gol batte già le altre reti bianconere nei Derby d'Italia a Torino. E solo il contesto, forse, non ha permesso di celebrarne la giusta grandezza. 

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