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Un gol al Napoli, uno all'Inter, uno al Bayer Leverkusen e due all'Atalanta, sostanzialmente tutti decisivi. Poi ancora cinque assist, tutti bellissimi, ugualmente decisivi a cominciare dal colpo di tacco per Douglas Costa a Mosca: questo il bottino fin qui di Gonzalo Higuain. Due reti in più e due assist in meno invece per Paulo Dybala, che da quando si è sbloccato è stato semplicemente il giocatore più decisivo di questa Juve, dall'Inter all'Atletico Madrid passando per la Lokomotiv o il Milan. E in comune, Dybala e Higuain, hanno anche un altro dettaglio che poi dettaglio non è: nei piani strategici della Juve non dovrebbero più essere bianconeri. “Erano sul mercato ma non per motivi tecnici”, sottolineava Maurizio Sarri dopo la vittoria con l'Atletico Madrid. Mentre Fabio Paratici e Pavel Nedved a più riprese hanno poi esaltato e coccolato i due attaccanti argentini, una volta rimasti era l'unica cosa da fare d'altronde: eppure secondo la dirigenza proprio Dybala e Higuain erano stati battezzati come sacrificabili, non solo cedibili ma proprio in vendita. O addirittura in svendita.

BENEDETTI ERRORI – Higuain d'altronde era già stato mandato via, ma tra Milan e Chelsea troppo grande era diventata la nostalgia di Juve per il Pipita. Nonostante il messaggio di Paratici fosse chiaro per lui e il fratello agente Nicolas: spazio non per Higuain non ce n'era più, né a bilancio né in campo. La maglia numero 9 attendeva altri padroni (Mauro Icardi), la sua 21 è stata l'ultima ad essere messa in vendita, non solo un ritardo casuale. Poi però solo la Roma ha fatto sul serio e Higuain ha vinto il braccio di ferro interno. Decidendo di tornare a fare la differenza, decidendo che il ruolo di numero 2 fosse il migliore per questa sua fase di carriera, trascinando la Juve per prendersi la sua rivincita personale. Più o meno quanto ha fatto Dybala, scaricato un anno dopo Higuain e trattato come un indesiderato molto più di Higuain: porte chiuse della Continassa per lui dopo il suo rientro anticipato dalle vacanze, pedina di scambio per Lukaku prima e poi offerto al ribasso a Tottenham e Psg. Niente da fare, ai tavoli delle trattative l'entourage di Dybala si era seduto ma una quadra su diritti di immagine, ingaggio e buonuscita non è mai stata trovata con nessuno. E ora lui con Higuain sta facendo la differenza, sta trascinando la Juve che deve fronteggiare uno dei momenti di minor forma di Cristiano Ronaldo. Restano due errori strategici della Juve. Ma senza di loro chissà come sarebbe cominciata la stagione in questa nuova era Sarri.

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