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Il cambiamento. E' passato solo un anno, anzi meno, ma tante cose sembrano già piuttosto diverse dal recente passato. Non si tratta del gioco, che ancora si vede a tratti, e nemmeno di una rivoluzione completa, tutt'altro, ma di un atteggiamento nuovo, diverso, che segna il confine tra ciò che è stato, e ciò che è o che potrà essere. Questione di ambiente, questione di nuove motivazioni e anche di un modo più frizzante di concepire il calcio giocato, che fa sentire speciali.

I PROFILI - In particolare sono quattro i nomi chiave, quelli che hanno cambiato di netto il loro rendimento, il loro valore complessivo. C'è Paulo Dybala, tornato in questi mesi ad essere il 10 ispiratore, il gioiello di una Juve che punta in alto, e che tra gol e assist sta dimostrando di essere un top player. Era il più svilito dal calcio allegriano, è il migliore nel calcio sarriano. Dietro di lui Gonzalo Higuain, partito nella scorsa estate dopo due anni a giocare per la Juve, più che per se stesso, e ora rimesso al centro del villaggio, nonostante l'alternanza in termini di minutaggio. E poi ancora Alex Sandro e Leonardo Bonucci: il brasiliano sembra tornato ai livelli della prima stagione bianconera dopo anni di involuzione, mentre il centrale ha ripreso ad essere il leader che aveva lasciato Torino per Milano, la Juve per il Milan. Ma ora è molto, non tutto, è cambiato. Chi era svilito non lo è più, le tracce del cambiamento.