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Lampi. In un cielo grigio scuro, come il futuro che gli si prospetta davanti. Paulo Dybala ha fallito anche a Marassi e sebbene le attenuanti ci siano tutte, stavolta non si sono rivelate pressanti come un tempo. E' che ha giocato lì, vicino alla punta e alla porta, come volevano tutti; è che ha provato a inserirsi e a dare manforte dalla trequarti in su. Ma sembrava proprio fuori dallo svolgimento dell'azione e della costruzione di questa Juventus. Che è sembrata quasi rigettarlo, come si fa con un corpo estraneo. 

SUL DOMANI - E un corpo estraneo si è dimostrato Dybala. Fuori dai tempi di gioco e nel bel mezzo di una squadra stanca, svogliata, senza chiare motivaizoni se non quelle di prenotare anzitempo le vacanze. Tutto giusto, ci mancherebbe: il campionato è durato appena 30 giornate e gran parte del merito va a tutti i giocatori di Allegri. In parte minore pure a Paulo, che in campionato si è fermato a 5 e che questa sera, a Marassi, aveva una buona occasione di dare una nuova luce, un'altra prospettiva alla prossima stagione. Non ce l'ha fatta. E questo crea chiaramente discussione. 

CON SARRI - Toccherà al nuovo tecnico della Juve decidere il futuro di Dybala. Non saldo neanche con quel dieci dietro la schiena, che tanto sembrava un patto d'acciaio con questa squadra. No, tutto è in bilico e lo è a maggior ragione davanti alle offerte che si ritroverà. Ricche e importanti. Ah, dovesse essere Sarri il prossimo allenatore, a questo punto tornerebbe in auge la tanto decantata posizione del'argentino. Non può fare il 'Mertens', causa possibile ritorno di Higuain; non potrà fare l'esterno, causa traffico di compagni ed estro non esattamente all'altezza del ruolo. Dunque? Sarebbe un corpo estraneo. Come stasera.