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Non servono passaggi ma combinazioni. Fa tutta la differenza del mondo.
Dybala e Ronaldo, contro il Verona (per la prima volta insieme dall’inizio con in panchina Maurizio Sarri) hanno giocato un tempo di passaggi e un tempo di combinazioni. Intendo tra di loro. Il tempo dei passaggi è stato il primo ed ha coinciso in realtà con una sola traccia riuscita, questa qui sotto. 



Una trasmissione diretta e un filino arretrata partita dal mancino della Joya per Ronaldo, che si preparava a ricevere per calciare.
Dybala aveva fatto fin lì cose belle, individualmente, così come ma un po’ meno (vedi la palla persa sul gol subìto dalla Juve) Ronaldo. Tuttavia se il numero 10 aveva servito il 7 una sola volta, dal portoghese non era uscito nemmeno un passaggio per Dybala, in tutto il primo tempo. Ad essere precisi, potremmo contare almeno due buone intenzioni (una punizione calciata di sorpresa lungo la fascia sinistra, poi da ribattere; e un pallone intercettato dalla testa di Veloso, che, deviato, avrebbe potuto avvantaggiare un inserimento di Ramsey, se solo il gallese se ne fosse accorto).
Il tempo delle combinazioni è stato invece il secondo, guarda caso dopo la chiacchierata negli spogliatoi con MS.
 
DUE SITUAZIONI INTERESSANTI – Prima di vedere il meglio, sebbene ancora in fase germinale, della nuova e futuribile intesa Sarrista tra CR7 e Dybala, vorrei sottoporvi due situazioni rapide rapide.
Una delle differenze tra Dybala e il Pipita nell’interpretazione del ruolo di centravanti (e dunque come partner per Cristiano) può essere questa tendenza della Joya a svariare un po’ di più lungo tutto il fronte d’attacco. Specialmente a destra, dove non essendoci Ronaldo, Dybala diventa la maggiore attrazione per i compagni di catena.
 


Là dove i suoi tagli vengono effettuati e serviti di più, tuttavia Dybala si ritrova il pallone sul piede meno forte. E questo può portarlo o ad affrettare la giocata col piede debole e dunque con minore precisione (come qui sotto) o a tentare una soluzione individuale. In entrambi i casi sempre col rischio di giocare ‘contro’ CR7. 



La seguente situazione è ancora più emblematica. Dopo aver fatto una gran giocata su Kumbulla, Dybala ignora il varco enorme entro il quale avrebbe potuto infilare un assist piuttosto semplice per Ronaldo. E questo perché si ritrova il pallone sul destro, e ancor di più perché la sua visione di gioco, per quanto notevole, è comunque condizionata dall’essere mancino. Dal pensare da mancino e dal guardare da mancino.    



DYBALA + CR7 = SQUADRA LUNGA? – Ancora nel primo tempo la Juve è apparsa spesso troppo ‘lunga’. Dunque Dybala e CR7 insieme sono sostenibili in fase difensiva? La loro coesistenza infatti non riguarda solo l’intesa ‘con la palla’, ma anche la disponibilità a sacrificarsi e ad aiutarsi l’uno per l’altro.  Le distanze in fase difensiva qualcuno sostiene che rispecchino l’altra fase, quella offensiva. E come abbiamo detto nel primo tempo tra CR7 e Dybala non c’è stato che un passaggio. Il tridente era fin troppo aperto, troppo distanti i tre componenti l’uno dall’altro. Così anche la pressione risultava a volte sconnessa, individuale. Qui sotto la distanza tra CR7 e Dybala è quasi irreale. Il Verona annulla il pressing di Cristiano con un palleggio semplice, agevolato dalla superiorità numerica. 
 


DOPO L’INTERVALLO: GOCCE DI SARRISMO – Nell’intervallo Sarri deve essere intervenuto proprio su questi temi: le distanze, le combinazioni. Ronaldo durante il primo tempo si era isolato troppo lungo l’out di sinistra, non c’era comunicazione tra le due stelle bianconere. Una parentesi: il portoghese tende a fare così quando non è al top o va al risparmio. Sicché appena ha potuto, appena ha visto spazio tra le linee, CR7 nella ripresa si è mosso diversamente, andando come a Parma a giocare spesso e volentieri da sottopunta. È nata così la splendida combinazione tra lui e Dybala al 52esimo minuto.     



Alex Sandro si era accentrato da sinistra in conduzione, poi aveva scaricato per Demiral, il quale a sua volta aveva aperto per Danilo. Ronaldo, nel frattempo, aveva seguito il pallone lungo un corridoio parallelo, come un’immagine in movimento su uno specchio. Si era portato dalla sinistra sul centrodestra, a formare un inatteso 3 contro 2 insieme al centravanti (Dybala) e all’esterno opposto (Cuadrado).  



È qui che poi si è messo lungo la linea di passaggio diagonale tra Danilo e Dybala, per poi duettare con quest’ultimo fino al tiro dell’argentino (4 scambi consecutivi, più il velo iniziale).   



L’altra combinazione degna di nota tra CR7 e Dybala era avvenuta appena prima, sempre nel secondo tempo. Ma al limite dell’area, a ruoli invertiti e indirettamente, ovvero tramite un compagno: era stato coinvolto pure Ramsey. Dybala stava puntando la difesa avversaria sulla trequarti, mentre Ronaldo era in posizione di prima punta. Ramsey è stato importante perché, dopo aver attaccato la profondità oltre CR7 stesso, ha fornito un appoggio verticale per Dybala.   



In questo modo, sulla sponda di tacco del gallese, CR7 è arrivato a concludere in porta da ‘terzo uomo’. Sarrismo a gocce, intesa ‘palla a terra’ tra Dybala e Ronaldo: accontentiamoci per ora di queste poche, luminose combinazioni.