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Adesso o mai più, per Dybala. Che forse è eccessivo, che però spiega anche lo stato di apprensione del mondo Juve attorno alle sue condizioni, fisiche e mentali. Deve riprendersi, Paulo. Dalle cadute e dalle preoccupazioni: dopo l'infortunio non è ancora stato pienamente se stesso. E Andrea Pirlo, nonostante la quadra trovata con un super Morata a supporto di Cristiano Ronaldo, sa benissimo quanto la Joya possa scavalcare tutti i preconcetti di inizio stagione una volta trovata fiducia, consapevolezza, nuova linfa. 

SERVE UN GOL - Ecco, è il momento di rinascere e tutto sembra apparecchiato per lui. A partire dal modulo: un 4-4-2 atipico in cui gli toccherà fare il Ronaldo, con Ramsey alle sue spalle e Morata ad allargargli gli spazi. Una Juve ben simile a quella in cui ha brillato più di tutti, quando verso Cardiff Allegri gli cucì il ruolo di attaccante di supporto, avvicinandolo nettamente alla porta e aumentandone così l'indice di pericolosità. Servirà un gol, anche solo per sbloccare i pensieri. Le giocate verranno in maniera naturale. 

LEADER - Per una sera, non esisterà il rinnovo. Né i pensieri lasceranno lo stadio di Benevento, dove Dybala è fermo su propositi netti e decisi, come quelli da 'nuovo anno'. Non una metafora lontana: per Paulo, una buona prestazione, sarebbe davvero rinascita. E sarebbe finalmente una dimostrazione verso tutto ciò che chiede, ossia un ruolo da leader massimo del gruppo. In questo senso, non ha nemmeno l'ombra di Ronaldo a rubargli il sole: ed eccolo, il momento di brillare.