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“Fa fatica”. La Juve fa fatica. È questo il commento di giornalisti e opinionisti dopo la partita contro il Genoa. E aggiungono : “Mentre l’Inter tiene”. Tiene cosa? È la prima domanda. Il secondo posto, sarebbe la risposta corretta. Ma invece no. L’Inter, fa il suo dovere, la Juve non proprio. Ma perché, ci domandiamo, questo trattamento due pesi, due misure? Perché la Juventus, prima dopo 10 giornate, farebbe fatica, quando, in altri anni (pur con vittoria dello scudetto) fu addirittura seconda o quattordicesima a questo punto del Campionato? Vi ricordate quando non vinceva una partita, vi ricordate la pareggite? Si sarebbe, allora, dovuto parlare di serie B?

E l’Inter? Alle corde negli ultimi venti minuti col Sassuolo, a lungo comandata dal Brescia, graziata dal Cagliari, l’Inter, invece, andrebbe bene perché saldamente al secondo posto? C’è una specie di sfiducia permanente nei confronti dei bianconeri, come se dovessero vincere sempre con tre goal di scarto, senza prenderne nemmeno uno. Una specie di pressione generata da stampa, siti, addetti ai lavori che vorrebbero distacchi abissali, bel gioco, attacco devastante, difesa ermetica. Se no...se no, non va. Non si può vincere con un rigore all’ultimo minuto , non sì può prendere sempre un goal! E chi l’ha detto? Dove sta scritto? Invece pareggiare col Parma in casa, farsi rimontare dal Sassuolo, pareggiare con lo Slavia Praga, come ha fatto l’Inter è calcio cantato?

La Juve, che domina per settanta minuti, che subisce un tiro nella propria porta, patisce un’ansia da prestazione: vorrebbe fare troppo, ambisce a triangoli vertiginosi, chiede a se stessa possessi palla in attacco dell’ 80 per cento. La volontà di potenza e la potenza di fuoco le complicano la vita. L’Inter, invece, patisce un’ansia di sopravvivenza: se attaccata cede, si esprime a strappi, andando molto spesso sotto sul piano del gioco. Insomma, ci sono due squadre ai primi posti: una ha troppo, l’altra ha troppo poco. Ma l’opinione pubblica applaude la seconda come se avesse tutto.