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Col rientro di Douglas Costa che fine ha fatto il trequartista? Nessuna, per il momento. Contro il Genoa, intorno all’ ottantesimo minuto di gioco si è rivista in campo finalmente la stella brasiliana. Ma ha preso il posto di Bernardeschi dietro le punte, in una posizione che ha destato un certo stupore. Ecco Sarri sull’argomento al termine della partita: “Noi per caratteristiche di Dybala e Ronaldo siamo forse più adatti a giocare con l’uno-due che con i tre davanti, un modulo che penalizza sia Dybala che Cristiano. Vediamo un attimo in base ai momenti di forma dei singoli, perché poi è quello che determinerà il modulo. Douglas ha esperienze da trequartista, soprattutto allo Shakhtar, però è rientrato da due giorni è non c’è stato modo di provarlo”. Interessante questa bocciatura velata e ossequiosa del 4-3-3, e dunque di Ronaldo nel 4-3-3. Ve n’eravate accorti che stava succedendo? Questo fatto tuttavia non resta senza conseguenze: il primo ad adattarsi dovrà essere Douglas Costa. Ma riuscirà ad incidere allo stesso modo da questa nuova posizione?



FUNZIONERÀ? – Nell’immagine sotto assistiamo a un ormai classico interscambio tra Dybala e il trequartista. Potrebbe esserci Bernardeschi, Bentancur o Ramsey al posto di Douglas Costa, che la funzione resterebbe la stessa. Uno va incontro a palleggiare l’altro attacca la linea degli avversari. Questo impiego del brasiliano potrebbe poi instradare Ramsey definitivamente o quasi verso il ruolo di mezzala destra, dove finora è stato impiegato molto poco da Sarri. E dove Khedira pare aver perso lo smalto delle prime di campionato.



Nella stessa azione ma in un secondo momento, si vede il gallese attraversare l’asse centrale del campo e scaricare su Alex Sandro. Ora Douglas Costa è il giocatore più lontano dalla palla, in un Half-Space che avrebbe potuto raggiungere anche dalla fascia destra. Quando i movimenti coordinati funzionano, si ricopre sempre (e al di là del modulo di partenza) la posizione giusta per far male agli avversari.



Dybala riceve da Alex Sandro, si gira, si appoggia dietro a Bentancur ed ecco trovato Douglas Costa praticamente solo, al limite dell’area. Pronto a fare la differenza da lì, in una zolla centrale del campo. Nel calcio contemporaneo le etichette e i ruoli saltano a un certo punto.



In un attimo il brasiliano salta Agudelo con la sua proverbiale rapidità.



E calcia in porta mirando l’incrocio lontano. Montante sfiorato.



DUE DUBBI – Nei pochissimi minuti in cui Douglas Costa ha giocato trequartista mercoledì sera, abbiamo fatto in tempo a vedere una bella ripartenza dei bianconeri. Lì mi è venuto il primo dubbio.
Guardate come il 4-3-1-2 tende ad adombrare Flash nei contropiedi. Paradossalmente questa centralità lo emargina, lo allontana dalla sua vecchia funzione di ‘spaccapartite’. Diventa più complesso servirlo, meno facile e immediato. Cosa sarebbe successo qui se a ricevere il pallone fosse stato Douglas Costa e non Dybala lungo la fascia destra? Perché è chiaro che col 4-3-1-2 è sempre uno dei due attaccanti che tende ad aprirsi..



L’altro dubbio riguarda ovviamente la fase difensiva. Come Dybala dietro Higuain e CR7, anche Douglas Costa non brilla certo per applicazione e spirito di sacrificio. Mica è un Bentancur, un Bernardeschi. Certo è scattoso e viene buono per la riaggressione alta, quando se ne ricorda. Sotto però vi riporto un’ infilata discesa da una sua distrazione. In così poco tempo a disposizione, sì, è successo. Fa ricevere Agudelo, che poi prova a scappargli via verso la metà campo. Pressing saltato per colpa del brasiliano.



E la Juve ora a centrocampo è aperta, troppo aperta. Agudelo legge il passaggio più pericoloso, quello per Gümüs e lo esegue, malgrado Douglas Costa abbia quasi recuperato forte della sua velocità. Gli si alza un po’ troppo il pallone ad Agudelo: l’azione sfuma e nessuno se ne accorge.