27 MINUTI - Il brasiliano è ‘stufo’. Stufo di essere considerato solo un’arma in più, da sfruttare dalla panchina, stufo di vedere sempre un opaco Bernardeschi preferito nelle scelte per motivi di equilibrio tattico. È la più classica delle frasi, ma Douglas Costa cerca il riscatto, in maniera definitiva. Anche perché non può essere contento dei soli 27 minuti di media a partita, da quando la Serie A è tornata dopo il lockdown. L’ex Bayern Monaco è molto di più.
PRESENTE E FUTURO - Ha la dinamite nei piedi e nelle gambe, spesso e volentieri spenta da infortuni fisici che ne hanno minato l’esperienza in bianconero, e più in generale l’intera carriera. Ma quando è in forma, si mette i vestiti del supereroe e si trasforma in Flash. Come dimenticare il fulmine che spaccò in due la Lokomotiv Mosca, oppure la perla contro il Genoa, da subentrato. Nell’era post-covid non è mai partito dall’undici iniziale di campionato, racimolando comunque 1 gol e 2 assist dalla panchina, ma ora è il momento di svoltare. E quale occasione migliore se non nella sfida scudetto contro la Lazio, dove uno strappo, dei suoi, può decidere le sorti della partita. Presente e futuro, Douglas Costa si gioca tutto in 90 minuti, nel suo Stadium.