SERVIVA AMPIEZZA (O SERVIRÀ?) – Nel primo tempo di Juve-Fiorentina è stato evidente l’approccio strategico ribadito in conferenza dal tecnico juventino: bisognava aggirare e smontare il blocco compatto degli avversari lungo l’asse centrale del campo. C’erano due punte strette, tre centrocampisti e tre centrali a tentare di impedire il fraseggio tra le linee tipico della squadra di Sarri. Per questa ragione, bestemmie e Dybala in panca. Troppa densità lì in mezzo. Occorreva aprire i cinque difensori del 5-3-2. Ed ecco la struttura della Juve in fase di assestamento del palleggio. Un 4-3-3 con Ronaldo e Douglas Costa (specialmente quest’ultimo) in massima ampiezza, coi tre centrocampisti molto alti per fare giocare i difensori bianconeri, i terzini in particolare. Qui un cambio di gioco di Cuadrado per Alex Sandro nell’azione più bella del primo tempo.
Muovere la sfera per arrivare sempre e comunque da Douglas Costa (che a fine prestazione avrà toccato più palloni di Pjanic..). In questa azione ben riuscita (quella del rigore non dato a Pjanic, per intenderci..), sul cambio di gioco di Cuadrado, Alex Sandro lascia il pallone a Cristiano, che converge e infila per l’incontro della punta. Douglas Costa è fuori inquadratura talmente occupa l’ampiezza (in basso a destra).
Il Pipita, con uno dei suoi controlli orientati spalle alla porta, in due tocchi fa arrivare il pallone al brasiliano, che adesso ha spazio per l’uno contro uno. Cuadrado parte in sovra: superiorità numerica sul povero Dalbert.
Il terzino ex Inter viene puntato e saltato senza problemi.
Ma anziché tirare, Douglas Costa inventa una giocata delle sue, premiando la sovrapposizione di Cuadrado ormai liberissimo, quando tutti pensavano non fosse più premiabile.
CR7, DC11 E DYBALA FALSO NOVE – Nella ripresa, a un certo punto, la Juve ha modificato l’interpretazione del 4-3-3 grazie all’ingresso di Dybala. Era cambiata poco prima la Fiorentina, passata dal 5-3-2 (3-5-2) al 3-4-3 (era entrato Vlahovic per la mezzala Ghezzal). Sarri ha colto così l’occasione per osare: fuori il Pipita dentro la Joya da falso nove. C’era infatti un centrocampista in meno nella contrapposizione dei viola, il che significava più spazi tra le linee…
Sicché gli elementi del tridente hanno cominciato ad avvicinarsi tra loro, infittendo il fraseggio corto sul centro-destra del fronte d’attacco. Diventavano più intercambiabili le posizioni e si addensavano in zona palla, creando talvolta sovraccarichi sorprendenti lungo la fascia di Cuadrado.
Non a caso, l’azione che ha portato al tanto discusso rigore su Bentancur (l’azione più bella del secondo tempo) risulta come un manifesto di questa nuova interpretazione del modulo. Douglas Costa riceve un appoggio verticale dalla mezzala uruguaiana in una posizione strana. Si trova ‘stranamente’ al centro del tridente. Potremmo servirci dell’ombra proiettata sul campo dagli spalti, per dividere la metà campo in un due parti. Guardate quanti giocatori della Juve illuminati dalla luce del sole (eccetto il solo Ronaldo, che comunque è pur sempre lì a pochi passi, tutto il centrocampo e l’attacco bianconero stanno su un lato solo). Qui Sarri non chiedeva più ampiezza –è evidente- ma fraseggio corto.
Douglas Costa fa la sponda ‘alla Higuain’ e Dybala riceve per giocare fronte alla porta. Bentancur si inserisce e CR7 inizia a pensare al taglio.
Dopo un tocco o due di aggiustamento, la Joya pesca Rodrigo col suo mancino squisito. Ora i giocatori bianconeri inquadrati sono davvero tutti al sole. Baciati dal sole.