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Mai più affanni, all'ultimo giorno di mercato. Sembra una tendenza ormai consolidata per Marotta e Paratici, che anche quest'anno hanno visualizzato il traguardo della sessione estiva senza doversi buttare nella mischia in volata. Nemmeno dopo l'inattesa separazione da Marchisio, avendo già in casa le soluzioni per sostituirlo nell'immediato.

La Juve ha riempito in anticipo tutte le caselle dell'organico a disposizione di Allegri, dimostrando di eccellere in programmazione. Del resto, non è improvvisando che si scrivono pagine di storia come l'arrivo in Italia di Cristiano Ronaldo. Una dispendiosa campagna acquisti, le necessarie cessioni (quasi) tutte a segno, le conferme di chi sarebbe potuto andar via (Pjanic su tutti, poi Rugani e Alex Sandro) rilevanti - e onerose, considerando i rinnovi in vista - come colpi di mercato. In questo 17 agosto, lo stato maggiore bianconero ha dovuto solo definire gli ultimi colpi per l'Under 23. Ciò rende l'idea di come il lavoro sulla prima squadra sia già proiettato al futuro. Da Marcelo a Milinkovic-Savic, da Rabiot a Pogba, tutti nomi già segnati sull'agenda 2019. 

In realtà, la Juventus ha sperimentato sulla propria pelle quanto poco convenga trascinare fino al gong le trattative più importanti. Il 31 agosto del 2016 ha lasciato il segno: l'attesa per Witsel, dopo la famosa pizza a Torino, si rivelò logorante. I documenti dallo Zenit non arrivarono, con il ritorno di Cuadrado dal Chelsea ad addolcire una pillola che non scendeva giù. La Juve ha imparato la lezione, se è vero che nelle  successive sessioni di mercato ha chiuso in extremis solo operazioni di rifinitura (come il prestito di Kean al Verona, un'estate fa).

Sembra passata una vita, in effetti, da quando Marotta e Paratici dovevano "accontentarsi" di tappare i buchi. Innescando a ritroso la macchina del tempo, ad agosto 2015 il mercato bianconero si chiuse con il Profeta Hernanes dopo il bruciante no di Draxler. Al termine del mercato invernale nel 2014 arrivò Daniel Osvaldo (resta il ricordo di un gol dell'ex alla Roma), migliorando - ma non ci voleva molto - lo score di Nicolas Anelka sbarcato a Torino il 31 gennaio 2013. In entrambi casi, sei mesi non indimenticabili e via. Si sono rivelati invece soldati di sicura affidabilità Alessandro Matri (nell'inverno del 2011 e poi del 2015) e Simone Padoin (quattro stagioni dal 31 gennaio 2012). Il margine d'errore, però, si è rivelato sempre alto: nell'elenco dei recenti last minute bianconeri figurano Armand Traoré dall'Arsenal (31 agosto 2010), Eljero Elia dall'Amburgo (31 agosto 2011), Nicklas Bendtner sempre dai Gunners (31 agosto 2012). Un sorriso nasce spontaneo, all'immediata vigilia del debutto di CR7. 

@pietroscogna

Nella nostra GALLERY, alcuni colpi last minute della Juventus negli ultimi anni