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È una delle faide che, in qualche modo, hanno caratterizzato gli ultimi anni del calcio italiano. Da una parte Lele Adani e dall’altra Massimiliano Allegri. Lo scontro, però, va al di là delle individualità e spacca il fronte, ponendo ai due lati della barricata “risultatisti” e “giochisti”.
 
L’ultimo capitolo è di ieri sera quando sul web comincia a circolare un video di Adani che, ad un evento del Festival dello sport di Trento, interviene così insieme ai fan: “Allegri? Non sa niente di Padel, di calcio di ippica, di ping pong, niente!”. Frasi forti che non sono passate inosservate, era scontato.
 
L’attacco dell’opinionista ha scatenato una reazione inversa, nei tifosi juventini, rispetto al trend degli ultimi tempi. Certo, le critiche ad Allegri, per quanto visto durante l’inizio della stagione, rimangono, ma sui social sono numerosi a difendere l’allenatore, la sua storia. Altrettanti, però, individuano in questo scontro uno dei grandi problemi del tecnico livornese che sarebbe rimasto schiavo del personaggio, il “risultatista” che si oppone ai “giochisti”.
 
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