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Già un anno fa la Juventus stava lavorando per trovare l'erede di Buffon. Tra i tanti nomi prodotti dal casting bianconero, spiccava quello di un 18enne di belle speranze, lanciato da Sinisa Mihajlovic nel calcio dei grandi già protagonista con il Milan nonostante la giovane età: Gianluigi Donnarumma.  

GIGIO BIANCONERO - Che la Juve abbia pensato concretamente a portare Donnarumma a Torino non è più un segreto. Soprattutto nei giorni in cui il contratto in scadenza del classe '99 non faceva dormire sonni tranquilli alla dirigenza rossonera, Marotta ha coltivato il sogno di strappare ad una rivale un altro straordinario giocatore. E il suo agente Mino Raiola, dalla sua, sarebbe stato ben contento di accompagnare Gigio a Torino, rafforzando un asse con la Juve che ha prodotto già diversi affari di prestigio (da Nedved a Pogba, passando per Kean). Secondo Tuttosport, l'approvazione del super-procuratore al progetto bianconero si era fatta ancora più decisa, visto il rapporto tutt'altro che idilliaco con i nuovi proprietari cinesi del Milan (e ancora meno con Fassone e Mirabelli). Per la chiusura dell'affare, insomma, restava da definire soltanto la tempistica. Poi, qualcosa è cambiato. 

RIGORE E FURIA - L'episodio che ha riavvicinato Donnarumma al Milan risale proprio all'ultimo scontro diretto con la Juve, lo scorso 10 marzo a Torino. Un incontro infiammato dal rigore concesso dall'arbitro Massa al 97' per fallo di mano di De Sciglio e trasformato da Dybala. Donnarumma è capitolato dagli undici metri dopo l'ennesima prestazione maiuscola contro i bianconeri (clamorosa, in particolare, la parata finale su Higuain), non riuscendo a trattenere la rabbia per una presunta ingiustizia subita dai campioni d'Italia. Ecco quel "sempre loro" gridato all'uscita dal campo, insieme al bacio sullo stemma della maglia, rivolto al settore dei tifosi ospiti. Così è terminato il corteggiamento della Juve, delusa dal comportamento del ragazzo anche senza spingersi ad indagare chi fu effettivamente, tra i componenti della rosa rossonera, a vandalizzare lo spogliatoio dello Stadium.