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Donnarumma ha deciso, firmerà un contratto di cinque anni con il Paris Saint-Germain. E guadagnerà, bonus inclusi, 12 milioni di euro netti a stagione. Fa male vedere uno dei nostri migliori giocatori - forse l’unico vero fuoriclasse del calcio italiano - andare all’estero. Rimpianti? Ne ha probabilmente il Milan, anche se a nostro avviso avrebbe potuto fare poco di fronte alla volontà del ragazzo di cambiare aria, emersa nel corso degli anni: ha offerto ciò che poteva, 8 milioni l’anno, e ha visto respinta la proposta, un po’ per motivi economici e un po’ perché Gigio aveva deciso di lasciare comunque il club rossonero. Ma i rimpianti più grandi, ed è quasi un paradosso, deve averli la Juve. Il motivo? Donnarumma a Torino sarebbe andato, eccome.

La Juve avrebbe potuto ingaggiare Donnarumma assicurandosi il portiere per i prossimi cinque, dieci o anche quindici anni. Il successore ideale di Buffon e, secondo una visione che affonda le radici nella storia, anche di Zoff e Peruzzi: il numero uno della Nazionale è stato quasi sempre bianconero e quasi sempre fenomenale. Invece lo ha lasciato volare in Francia perché non ha avuto la forza economica per contrastare l’offerta del Psg, ma forse anche perché non ha programmato per tempo l’operazione. Si è trovata imbrigliata con Szczesny, il quale ha un contratto da quasi 7 milioni netti a stagione e non poteva essere certo messo da parte, così ha dovuto mollare la presa.

La Juve ha perso una grande occasione a costo zero (in teoria, perché avrebbe comunque dovuto pagare una commissione non indifferente a Raiola). E’ un passaggio a vuoto di cui inevitabilmente risentirà: entro qualche tempo dovrà pensare a un nuovo portiere e non esisterà un altro Donnarumma sul mercato, peraltro a condizioni così vantaggiose.

@steagresti