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Forte concorrenza per Sky e Mediaset per quanto riguarda i diritti della Champions League per le prossime tre stagioni. Come riporta La Gazzetta dello Sport, oggi verranno rese note le offerte presentate dagli altri brodcaster che proveranno a succedere alle due emittenti. Nell'ultimo triennio sono stati versati 300 milioni per i diritti, ma anche a causa della pandemia difficilmente stavolta si arriverà a una cifra simile. Tra i concorrenti c'è Dazn che avrebbe presentato offerte per ogni pacchetto e Amazon, al debutto, che per la prima volta ha conquistato una delle offerte in palio per la trasmissione delle partite della maggiore competizione europea in Germania. L'Italia è l'ultimo tra i principali Paesi che deve ancora assegnare i diritti. 

I PACCHETTI - All'interno dei diritti Champions ci sono due pacchetti: uno fa riferimento alle 16 partite del martedì, l'altro alle 17 gare previste il mercoledì. Si può scegliere di provare a prendere un solo pacchetto o tutti e due. La finale, poi, verrà gestita a parte.

LA RAI SI TIRA INDIETRO - Chi ha deciso di non iscriversi alla corsa è la Rai, scelta contestata dai sindacati: "Se confermata, la notizia che la Rai non avrebbe presentato alcuna offerta per la Champions sarebbe gravissima. Una scelta inspiegabile e inaccettabile - hanno scritto in un comunicato l’esecutivo dell’Usigrai e il comitato di redazione di Rai Sport - Gli eventi sportivi sono sempre il picco degli ascolti televisivi. Questo non vuol dire spendere cifre astronomiche, ma non provarci neanche è un comportamento miope e autolesionista che non coglie la differenza tra investimenti e costi".