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Parte da Rosario e porta direttamente in Qatar la connessione che tiene viva l’Argentina al Mondiale. C’è lo sguardo nel mezzo di Di Maria e il passaggio a Messi; poi c’è il numero 10 che prende la mira e sblocca una partita complicatissima per l’Albiceleste, contro un Messico roccioso che lotta su ogni pallone e concede poco.
 
Al di là di una prestazione poco brillante della squadra di Scaloni, Di Maria si è riconfermato tra i più in forma dell’Argentina e questo va oltre l’assist a Messi. Certo, non la partita perfetta o particolarmente appariscente, ma il Fideo ha provato ad accendere la luce anche quando i compagni sembravano muoversi a tentoni in mezzo al buio, presi dall’ansia di un risultato che non si sbloccava e l’obiettivo qualificazione che sembrava essere sempre più lontano. 70 minuti in campo per il giocatore della Juventus, prima del cambio conservativo del ct sudamericano. I numeri dicono: 20 passaggi riusciti su 24 tentativi; 5 dribbling andati a buon fine su 7 e, come abbiamo già sottolineato, un assist.
 
Ad assicurare poi la vittoria per l’Albiceleste, una magia di Enzo Fernandez che con il suo destro a giro segna il 2 a 0. Proprio il centrocampista del Benfica è stato tra i protagonisti della doppia sconfitta della Juve in Champions League, nonché obiettivo di mercato prima che decidesse di trasferirsi dal River Plate alla squadra portoghese.
 
Per restare in casa Juve, continua l’enigma Paredes. Prestazione opaca alla prima contro l’Arabia Saudita, questa sera ha fatto compagnia in panchina all’ex bianconero Paulo Dybala.