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Alessandro Del Piero racconta la Juve. L'ex numero 10, che sette anni fa (più un giorno) vestiva per l'ultima volta la maglia bianconera ha parlato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Stagione deludente? Se nonostante lo scudetto pensiamo che la stagione sia deludente, allora siamo fuori dal mondo. Io conosco la Juve, conosco i suoi tifosi, so benissimo a cosa lei si riferisce. Ma non è accettabile che uscire dalla Champions ai quarti cambi radicalmente il giudizio. La stagione è più che buona. L’uscita dalla Champions ai quarti ovviamente è una delusione. Il rammarico più grande è non aver mostrato contro l’Ajax il potenziale visto nel ritorno con l’Atletico".

ALLEGRI - "Gli allenatori non hanno una data di scadenza, tutto dipende dalla sintonia con il club su programmi e obiettivi. Se c’è, allora non sarebbe giusto chiudere con Allegri. Stupito da un tirono di Conte? Sì. In ogni modo, io mi auguro di rivederlo nel campionato italiano perché il calcio ha bisogno di un grande personaggio come lui. La Juve che gioca un campionato al risparmio? Quest’anno la Champions dimostra che, a parità di tecnica, vince chi riesce a esprimere il potenziale con la maggiore intensità. Al nostro campionato manca quel ritmo. Questa Champions insegna anche che la gestione del risultato sta diventando un eccesso da superare, ha vinto chi ha giocato sempre come se si stesse 0-0. Oggi dobbiamo chiederci cosa significa giocare bene e soprattutto a che velocità e intensità si debba andare per farlo. In Europa ho visto prestazioni tecniche, fisiche ed agonistiche a livelli impensabili".

DYBALA - "Credo che valutare Dybala sulla base di questa stagione sia un errore. Non credo che il problema sia la convivenza con Ronaldo, ma più in generale un discorso di inserimento nelle dinamiche della squadra. E forse anche di testa e di fiducia, da recuperare".

RONALDO - "La delusione per come è andata in Champions avendo un giocatore come lui non deve mettere in discussione il valore della sua stagione. Fatta di tanti gol, di un impatto dirompente sul nostro campionato e di una ridefinizione della dimensione internazionale della Juve. In Champions né Messi né Ronaldo, vicini alla fine di un’epoca? Lo va a dire lei a Leo e a Cristiano? Ne riparliamo l’anno prossimo...".

CALCIO FEMMINILE - "Quella del calcio femminile è una tendenza mondiale, sono felice stia arrivando in Italia, anche grazie alla visibilità offerta da Sky: vedrete che Mondiale! Per quanto riguarda Dorotea, devo dire che in casa non è difficile appassionarsi al calcio... Gioca tre volte a settimana, le piace tantissimo e soprattutto è una sua scelta. A volte quando torna a casa mi chiede qualche consiglio e ovviamente glielo do volentieri. Tipo “papà come faccio a tirare più forte?”. E allora facciamo qualche allenamento supplementare. Anche Tobias e Sasha giocano da tempo e con entusiasmo. Certo, forse il DNA un po’ conta. Comunque i bambini fanno anche altri sport e ci piace seguirli da spettatori".