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Sono passati 365 giorni da Tottenham-Juventus, ne mancano cinque alla sfida contro l'Atletico Madrid. In comune, tra le due partite, non c'è soltanto lo scenario, ovvero il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, ma anche la voglia e la necessità di sognare una rimonta per volare ai quarti. Il 2-2 dell'andata del 13 febbraio di un anno fa lasciava certamente molte più possibilità ai bianconeri di Massimiliano Allegri. Dopo un primo tempo sciagurato a Wembley e dopo la rete di Heung-min Son, però, le chance di passare il turno si erano fatte ben più rarefatte, al pari delle attuali dopo il 2-0 subito al Wanda Metropolitano dai colchoneros. 

A WEMBLEY - Un anno fa, bastarono quattro minuti di orgoglio, di rabbia, di vera Juventus per ribaltare risultato e qualificazione. Il morso di Gonzalo Higuain, tornato rapinatore sulla sponda di Sami Khedira, e il successivo splendido assist dello stesso Pipita, a smarcare Paulo Dybala solo di fronte a Hugo Lloris, mandarano in estasi il popolo bianconero, quando il sogno pareva potersi infrangere contro la qualità degli Spurs. Le mosse di Allegri, che inserì a sorpresa Kwadwo Asamoah e Stephan Lichtsteiner al quarto d'ora della ripresa, però, fecero saltare il meccanismo di Mauricio Pochettino, portando la Juventus ai quarti.
ALLO STADIUM - Tra cinque giorni, potrebbe non bastare lo stratega livornese per scardinare il vantaggio raccolto dall'Atletico un paio di settimane fa. Certo Allegri dovrà metterci del suo per farsi perdonare gli errori di Madrid e una Juventus quantomai lenta e compassata nell'ultimo periodo, quando si attendeva la miglior condizione fisica e atletica di squadra. Per poter credere alla rimonta ci sarà però un Cristiano Ronaldo in più. Il fenomeno portoghese, che fin qui ha segnato un solo gol in questa edizione di Champions, è chiamato al cambio di marcia. Ora o mai più. Un anno fa per Higuain, oggi per CR7.