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Di fenomeno ce n’è solo uno, De Sciglio”: parole, quelle di Massimiliano Allegri, che sembrano appartenere ad un’altra epoca. Era il 21 dicembre 2013 e il tecnico, allora al Milan, esaltò il proprio terzino alla vigilia del derby: “E’ arrivato e ha giocato subito titolare, credo che al momento sia uno dei migliori terzini in Italia e in Europa”. Di acqua sotto i ponti ne è passata, da allora la bacheca di Max si è arricchita di nove titoli e la carriera di Mattia De Sciglio ha fatto un lungo viaggio sulle montagne russe. Dai fischi in rossonero all’approdo alla Juve, dagli infortuni alla nuova chance: oggi l’ex ragazzino che aveva stregato il Diavolo sembra aver imboccato la svolta decisiva.

AL POSTO GIUSTO - Pochi dubbi, alla Juve sulla destra il titolare è Cancelo e a sinistra c’è Alex Sandro. Ma la duttilità di De Sciglio si è rivelata comunque un’arma importante per Allegri, che al netto dei problemi fisici si è ritrovato ad utilizzarlo come affidabile riserva. Ma c’è di più: perché la partita del Franchi contro la Fiorentina racconta di un difensore in grado di annullare Federico Chiesa - il talento più brillante di una squadra complessivamente distante dai bianconeri - e di regalare al proprio tecnico una soluzione importante. “In caso di necessità potevo restare bloccato a fare il terzo centrale”, ha ammesso lo stesso De Sciglio. Uno che Allegri non a caso ha paragonato, per ruolo, ad Andrea Barzagli. Con due frecce come Cancelo e Alex Sandro a spingere in avanti, ecco che il pieno recupero del numero 2 rappresenta un rinforzo non solo dal punto di vista quantitativo. I fenomeni sono altri. Ma De Sciglio, per la quinta Juve di Allegri, può essere il terzino giusto.

@mcarapex