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Intervistato da Cronache di spogliatoio (QUI LE SUE PAROLE), il terzino della Juve Mattia De Sciglio ha raccontato anche il brutto episodio che lo ha visto protagonista nell'aprile del 2017 dopo il match a San Siro tra Milan ed Empoli (1-2 il risultato finale), con i tifosi rossoneri che lo hanno fortemente contestato e aggredito all'esterno dello stadio.
"Al 70', mister Montella decide di cambiarmi", le sue parole. "Quella è stata l’inizio della fine. La situazione era già compromessa, ma in quel preciso istante l’acqua ha traboccato dal vaso ed è diventata benzina sul fuoco. Un esterno per un altro esterno, entra Ocampos. I fischi sono talmente forti che non riesco a pensare. Mi siedo in panchina e vengo sopraffatto da vampate di calore, di rabbia. Ribollo. Non mi sono mai sentito come in quei secondi. Ero stato gettato nel vortice, messo nel mezzo e dato in pasto ai tifosi per lavarsene le mani. Ero incazzato. E poi i fischi: stiamo giocando tutti male, perché per l’ennesima volta sono io il capro espiatorio?".
E ancora: "Mi faccio la doccia e dentro esplodo. Raggiungo i miei genitori nel garage dello stadio, dove mi stanno aspettando per tornare a casa. Salgo in macchina e imbocchiamo il tunnel d’uscita. C’è un po’ di coda, mio padre frena e si mette in fila. Un tifoso, con in mano una birra e chissà quante altre bevute prima, si avvicina e grida: «Qui dentro c’è De Sciglio!». Inizia a insultarmi, si crea un capannello di persone. «Vattene alla Juventus». Mi offendono perché qualche giornalista ha messo in giro la voce che ho già firmato con la Juve. Mio padre scende dalla macchina e prova a calmarli, a fargli capire che non si può mortificare una persona. Niente, iniziano a spintonare. A quel punto non ci ho visto più. Buio, tutto nero. Sono sceso e ho fatto l’errore di reagire. Non sono riuscito a tenermi dentro tutte le emozioni negative che vivevo. Ho sbagliato, ma avevo visto i miei genitori tirati in mezzo a questa storia. Terribile".