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Ognuno ha il suo percorso. Interiore ed esteriore. Ognuno cresce coi suoi tempi, con le sue misure, con i suoi modi. Sempre gentili, quelli di Mattia De Sciglio. Che dal suo angolino di campo in cui spesso si rispecchiava, oggi è un giocatore che solleva montagne e propone palloni pericolosi. E allora, su due piedi, la domanda è pure giusta: cos'era successo a quel ragazzino cresciuto troppo in fretta? Niente di estremamente complicato: la fiducia aveva preso il primo aereo per il Messico, lasciando Mattia in preda alle paure e senza la minima voglia di tornare a determinati livelli di pressione. 

CHE CRESCITA - L'occhio lungo di Allegri aveva previsto tutto. Tutto questo. Pure il cross su cui Mandzukic ha svettato, inzuccato, segnato. Un pallone docile, aiutato dal vento del suo coraggio, che si è andato a posare sul giocatore più in forma della Juventus. In compartecipazione proprio con De Sciglio, sia chiaro. Che ha corso chilometri e macinato soprattutto attenzione: nessuna scorribanda, tra le fila giallorosse. E pensare che le corse solitarie erano tutto ciò che rimanevano della Roma di Di Francesco versione 2017-2018. C'era Mattia e c'era il muro fatto dalla sua personalità. Che crescita, che evoluzione, che belle notizie. Cancelo può tornare con calma: l'ex Milan è decisivo tanto quanto lui.