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Esplosione, lampi di luce, normalità, crollo... e poi? E poi rinascita. E' il destino che ha accomunato campioni del calibro di Andrea Pirlo e Andrea Barzagli, cresciuti in fretta, diventati protagonisti e simboli delle loro squadre, prima di cedere il passo alla gioventù, anche meno talentuosa. Ma erano finiti? No, assolutamente, non lo sono mai stati, e del resto come potrebbero esserlo due campioni del mondo di quel calibro. Mancavano solo di motivazioni e di fiducia, tanto che appena arrivati nel mondo bianconero hanno ribaltato l'avversa sorte e si sono ripresi ciò che gli spettava... che possa essere questo anche il destino di Mattia De Sciglio?

L'INIZIO - Il 10 aprile 2012 inizia ufficialmente la carriera di De Sciglio, con la maglia rossonera addosso, tra i migliori auspici. L'ottimo impatto fa subito sognare e lui finisce al centro di ogni progetto tecnico, dal lancio di Allegri (guardacaso), passando per Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, per arrivare al primo Montella. Già, il primo, perchè il prossimo anno - per sua stessa scelta - non occuperà la casella di terzino destro, lasciata a Conti. A 19 anni tutti credevano di aver trovato un nuovo Maldini, tanto che nelle ultime 5 stagioni in rossonero è stato spesso anche capitano del Milan. Ma il paragone, audace, ha creato più pressione che esaltazione, e così alla distanza è crollato.

DESTINI INCROCIATI - La testa è più importante delle gambe, o quantomeno solo le giuste motivazioni sono in grado di farle ruotare a mille. Così De Sciglio, timido e riservato, ha perso pian pian l'affetto, il sostegno e la capacità di ritrovare la perfetta concentrazione. Proprio come accaduto in passato a gente come Pirlo e Barzagli, venduti, anzi svenduti o regalati, perchè frettolosamente etichettati come bolliti. 

LA CHIAVE - Andrea Pirlo è ad oggi, probabilmente, l'errore più grande dell'ultima dirigenza milanista. Regalato ai rivali bianconeri a parametro zero, quegli stessi rivali che su di lui hanno costruito il loro ciclo infinito di vittorie. Sei scudetti consecutivi, 4 con il Maestro al centro del campo e del progetto, perfettamente inserito nella cabina di regia. Lo stesso discorso vale per Andrea Barzagli, passato dal Wolfsburg alla Juventus, scaricato dal calcio tedesco per appena 300 mila euro, dopo che il suo passato a Palermo aveva regalato solo belle speranze. Bene, quelle speranze non le ha disattese in maglia bianconera, perchè i campioni quando stanno per crollare si risollevano. Così dovrà fare anche Mattia De Sciglio, perchè non è ancora tardi per riprendersi quanto costruito in tutta la trafila dalle giovanili alla prima squadra. Questione di testa, questione di ambiente. Del resto si è visto come in Nazionale, all'Europeo di Francia 2016, fosse già un giocatore diverso. Più forte, consapevole, adeguato. Conte per rilanciarlo, Allegri per completarlo, proprio come per gli altri due. La Juve come nuova linfa vitale, lui nelle mani di chi lo ha lanciato 5 anni fa... Perchè a 24 anni è troppo presto per dire addio al calcio giocato da protagonista.