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Matthijs De Ligt è diventato il leader indiscusso della difesa della Juve. Punto fermo del presente e del futuro, tra qualche anno Raiola lo vede capitano bianconero ma Pirlo ha anticipato i tempi: "Lo è già a 21 anni". La fascia, poi, è un'optional. Perché l'olandese strilla e si fa sentire con i compagni, guida la difesa con l'esperienza di un trentenne e la spensieratezza di un ragazzino. Sempre sicuro, difficilmente sbaglia un intervento. Il suo salto di qualità è la fotografia di un cambio generazione che sta avvenendo nella difesa della Juve: via Chiellini e Bonucci - sì, prima o poi succederà - dentro lui e Demiral.

LA DIFFERENZA - La carta d'identità dice classe '99, un giocatore che potrebbe rimanere ad alti livelli nella Juve almeno per altri dieci anni. L'anno scorso ha chiuso la stagione da gladiatore giocando le ultime partite con un problema alla spalla, durante la pausa estiva si è operato ed è stato costretto a saltare i primi mesi del 2020/21 per recuperare dall'operazione. Pirlo non vedeva l'ora di abbracciarlo per piazzarlo al centro della difesa, la priorità era quella di metterlo in campo quando avesse recuperato al 100% per evitare brutte sorprese. Senza di lui la squadra ha preso gol in sette partite su nove; appena rientrato, in casa contro il Cagliari, 2-0 secco e clean sheet di Buffon. C'era anche lui in campo in quella magica notte del Camp Nou: è stato uno dei migliori in campo riuscendo a murare Leo Messi più di una volta.

MERCATO - Già da prima del trasferimento a Torino, De Ligt è sempre stato nei pensieri del Barcellona. I catalani lo seguivano dai tempi dell'Ajax e l'hanno chiesto anche a Paratici durante i contatti continui per chiudere lo scambio Arthur-Pjanic. Il Barça non lo perde di vista e nell'estate 2022 si attiverà una clausola rescissoria, la società però sa che la volontà del giocatore è quella di restare ancora a lungo in bianconero: in Italia il ragazzo si trova bene e per la Juve è intoccabile. Con buona pace del Barcellona.