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Dalla Lazio alla Lazio, è successa una cosa in casa Juve: Maurizio Sarri ha letteralmente stravolto la linea difensiva. Quello stesso pacchetto arretrato che fino alla sconfitta dell'Olimpico non era praticamente mai stato toccato alla ricerca dei perfetti automatismi, non si è più visto. Fuori Juan Cuadrado, fuori (soprattutto) Matthijs de Ligt, spostato sul centrosinistra Leonardo Bonucci per agevolare l'inserimento di Merih Demiral. Una rivoluzione che non ha cambiato la sostanza, ma che apre un caso e tanti dubbi: che fine ha fatto De Ligt? Perché proprio lui è stato il sacrificato? Se la scelta, almeno inizialmente, di uno tra Danilo e Mattia De Sciglio in luogo di Cuadrado si può giustificare agli equilibri dettati dal lancio del tridente da bar, come mai De Ligt da insostituibile ha perso il posto in favore di Demiral?

IL CASO – In principio Leverkusen, De Ligt non convocato. Perché «affaticato», non per un affaticamento muscolare ma per una normale rotazione, l'olandese era stanco ed era meglio lasciarlo rifiatare a Torino. Poi la panchina con l'Udinese, evidentemente figlia della stessa necessità, con Sarri che avrebbe lanciato nella mischia Daniele Rugani a partita in corso al posto di Leonardo Bonucci: quello è stato in ogni caso l'ultimo spezzone di De Ligt. Escluso anche contro la Sampdoria nella prova generale di Supercoppa e infine contro la Lazio in Arabia Saudita. Non che la Juve abbia perso per la scelta di Demiral, a conti fatti forse il meno peggio della difesa bianconera. Ma l'esclusione di De Ligt non può lasciare indifferenti. Non è stata gradita dal giocatore né dal suo entourage guidato da Mino Raiola, non è piaciuta nemmeno troppo alla società bianconera che pur di arrivare a De Ligt ha di fatto condizionato tutte le strategie di mercato: 85 milioni tra cartellino e commissioni, 12 milioni di ingaggio bonus inclusi, sono cifre mai viste da queste parti (eccezion fatta per Cristiano Ronaldo, si intende). Per mesi è stato difeso dalle critiche, schierato sempre e comunque anche quando non al meglio della condizione, basti pensare alla lussazione alla spalla subita a Bergamo contro l'Atalanta. Poi è scomparso. Era davvero stata solo colpa sua la prima sconfitta con la Lazio?