DIFENSIVAMENTE PARLANDO - Ecco, punti persi più in là, in una stagione certamente sottotono, ma che in qualche modo Allegri sta provando a raddrizzare. Dopo Chelsea e Atalanta era tutto finito, o quasi. Oggi, dopo Salernitana, Genoa, Venezia e Bologna, è tutto riaperto, o quasi. Il merito? Della solidità, più che della creatività. Da esattamente due mesi - e senza contare la Champions - la Juve ha subito appena due reti. Clean sheets contro Fiorentina, Lazio, Salernitana, Genoa e Bologna. Un gol subito contro Atalanta e Venezia. La registrazione della fase difensiva è avvenuta: quando i bianconeri giocano con la testa, tutto il resto è francamente noia.
TUTTO IL RESTO E' TALENTO - In realtà, tutto il resto è talento. Anzi: è il talento, purissimo, di Matthijs de Ligt. Che gestisce da padrone e dirige da capitano. Che sente qualcosa e finalmente non se la tiene dentro. Non più. De Ligt ha guidato in maniera impeccabile tagli e pressioni, con Bonucci al suo fianco, bravo a risplendere della luce delll'olandese ma anche a chiudere in maniera sontuosa in un paio d'occasioni. Hanno tenuto a galla loro la squadra nei parecchi momenti complicati al Dall'Ara. Loro hanno alzato l'attenzione e loro si sono goduti i riflettori a fine partita. Loro, inoltre, meriterebbero una Juve alla loro altezza. Tempo al tempo. E al mercato.