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Matthijs de Ligt di nuovo al centro di tutto. In difesa e anche... in attacco. Sì, perché contro il Sassuolo si è visto un olandese diverso: preciso dietro, ma anche piuttosto spinto in avanti. Molto più puntuale e concentrato, De Ligt è tornato diga preziosa per i bianconeri e pilastro della difesa, necessario per sostenere un tridente pesante. L'alterego di Dusan Vlahovic: un gigante dietro per un gigante davanti, entrambi giovani, entrambi con un grande futuro davanti. E ieri sono arrivate anche le cento partite con la maglia della Juventus.

A TUTTO CAMPO - Novanta minuti a tutto campo, tra chiusure in difesa, lanci, proiezioni offensive sui calci piazzati, sbagliando un gol clamoroso, servendo un assist preziosissimo a McKennie (palo) e andando anche al tiro. Sempre in proiezione offensiva, buttandosi anche in contropiede per la tanta voglia di guidare questa Juve ovunque. Se i bianconeri attaccano lui non sta a guardare e il secondo tempo ne è lo specchio. Nelle ultime settimane è tornato dominante: l’energia è tornata a mille, la voglia di imporsi, anche a urlacci con i compagni. È come se l’arrivo di Vlahovic e il rilancio della società sul mercato invernale lo avessero cambiato, facendogli ritrovare fiducia e convinzione nei mezzi non solo suoi, ma anche della squadra, sottolinea la Gazzetta. Le tre punte vanno rette e l'olandese è fondamentale per farlo. C'è bisogno di chi è capace di difendere uno contro uno, il miglior De Ligt è fondamentale per alzarsi e per coprirsi.

FUTURO - Le parole di Raiola spaventano un po' per il futuro, ma una nuova Juve, un nuovo entusiasmo e tanti campioni giovani possono cambiare le carte in tavola...