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I primi 62 minuti della Juventus nella grande sfida contro il Napoli, che ha inaugurato la stagione all'Allianz Stadium, sono stati impressionanti. Esaltanti, divertenti, emozionanti. Il gol di Cristiano Ronaldo ha portato i bianconeri sul 3-0 e la partita è sembrata di fatto chiusa lì. I primi 62 minuti di Matthijs de Ligt con la maglia bianconera, dopo i 90 di panchina a Parma nell'esordio stagionale, sono stati da grande protagonista. Preciso e puntuale in ogni intervento, nel vivo del gioco in fase di impostazione, come dimostrano il primato nei passaggi effettuati (39) e riusciti (37) nel primo tempo. Poi, si è spenta la luce. Tra i bianconeri e per l'olandese. Che ha tempo, e tanto, di fronte a sé, ma non potrà commettere più simili errori se non vuole far rimpiangere, ancor più del previsto, l'assenza di Giorgio Chiellini.

COS'È MANCATO - In tutti e tre i gol subiti dalla Juventus nel giro di 15 minuti, che hanno rimesso la partita in parità sul 3-3 prima del clamoroso autogol di Kalidou Koulibaly a tempo scaduto, c'è lo zampino, in negativo, di De Ligt. In particolare, sul tocco ravvicinato di De Lorenzo per il pareggio, l'olandese lo perde incredibilmente in marcatura sul secondo palo e gli consente di insaccare da due passi a porta praticamente sguarnita. Quel che ha più impressionato, sempre in negativo, è stato il calo fisico e atletico del classe '99 nella seconda metà di partita. La puntualità si è trasformata in ritardo su ogni pallone e i crampi lo hanno lasciato a terra nel finale, spaventando ulteriormente i tifosi bianconeri. De Ligt non ha mollato, però. Si è rialzato, ha lottato e ha esultato al 4-3 finale. Un segnale positivo, anzi di più. "È un po' indietro", ha ammesso Giovanni Martusciello, che però ha aggiunto "credetemi, è un difensore di altissimo livello". E noi ci crediamo: De Ligt avrà tempo di rifarsi. Tanto, ma non troppo.