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Matthijs de Ligt si racconta al de Volkskrant. Una lunga intervista, tradotta e riportata qui da ilBianconero.com: "Da quando solo alla Juve sono cresciuto molto mentalmente. All'Ajax si diceva che fossi cresciuto, ma se mi confronto con allora sono molto più maturo secondo me, e lo vedo anche nelle persone intorno a me".

INTERVISTE IN ITALIANO - "Questo è molto apprezzato dagli italiani. Penso anche che sia un dovere verso la società, verso gli italiani. Devo adattarmi. Quando ho iniziato, mi sono sentito subito molto meglio nella squadra. Ci sono pochi ragazzi che parlano inglese. Il primo vero ritiro è stato in Corea del Sud, è stata una settimana difficile in termini di comunicazione".

SCIVOLATE - "In realtà vuol dire che sei in ritardo. Quanto meglio analizzi la situazione, tanto meno spesso avrai bisogno di una scivolata". 

DIFENDERE - Mi sono dovuto abituare allo stile di gioco in Italia, al modo in cui si muovono gli attaccanti. Adesso lo capisco molto meglio, rimango in piedi di più. All'Ajax avevamo uno stile molto offensivo e difendevo a uomo. Qui devi prestare attenzione alla zona. Non sempre si segue l'uomo con la palla, ma l'uomo che corre in profondità senza palla. Alla fine devi difendere la porta e non l'uomo. Ma è sempre questione di valutare l'opzione migliore. Chiellini è un maestro in questo. Ha molta esperienza, da lui imparo molto. Cerco anche di mantenere il mio stile di gioco. Perché questa è la mia forza".

TOP DIFESA - “Metà dei primi 10 difensori ogni anno sono italiani. Questo la dice lunga su come l'arte della difesa sia vista qui. Molto bello mostrare qui quanto sono bravo, vedere cosa pensano di me. Questo era l'obiettivo".

RONALDO - "Il modo in cui vive lo sport, come si mantiene in forma, quanto è motivato all'età di 36 anni; fantastico. Idem Chiellini. Buffon anche a 43 anni. Tutti sono super professionali. A loro piace davvero aiutare. Ma dicono anche: fai le cose che funzionano per te. Non copiare ciecamente qualcuno che ti piace. Non lo faccio neanche io".

ASPETTO - "Mi vesto sempre come sono adesso. Non sono solo un grande fan degli abiti firmati costosi. Sono Matthijs, sono me stesso e non mi vedrai andare all'allenamento con un abito su misura, è così semplice. La mia professione è il calciatore. Voglio essere una star in campo. A volte vengo deriso in discoteca per quello che indosso. Non mi importa. Finché mi sento bene con come mi comporto e mi vesto, sono soddisfatto. La cosa più importante è fare bene in campo, poi ti rispettano molto di più rispetto a quando indossi certi vestiti. Così come rispetto i bravi giocatori a cui piace avere un bell'aspetto, avere molte auto sportive costose. È molto carino. Vivi in ​​quel mondo. Ma non dobbiamo adattarci gli uni agli altri".

ITALIA VS OLANDA - "L'esperienza è molto più estrema in Italia. I tifosi di calcio nei Paesi Bassi sono appassionati, vogliono che la loro squadra vinca. Ma dopo la partita è finita per la maggior parte. In Italia, a tre giorni da una partita, si parla ancora di un rigore che non è stato assegnato. Pensano costantemente al calcio. Hai così tanti rivali. Se il club di qualcuno perde contro un rivale, ha una settimana terribile. Lo noti. Per strada vengo spesso avvicinato e riconosciuto, mentre nei Paesi Bassi è molto diverso".

AL DI SOPRA DELLA SOCIETA' - "Questa è la cosa divertente qui. Che tu lo faccia bene o male; rimani un eroe per i sostenitori. Stanno così bene ai calciatori qui. In Olanda ero un ragazzo normale a cui è capitato di giocare a calcio. In Italia sei al di sopra della società come calciatore. Mi piace questo apprezzamento, ma è anche bello camminare un po' più indisturbati come nei Paesi Bassi".

MIGLIORARE - "Voglio davvero mostrare il meglio di me ogni settimana. Non significa che non posso più commettere un errore. Non è così facile per un difensore. Devi rispondere spesso a chi ti attacca. Ma noto che so sempre meglio come gestire le situazioni".

SCARPE - "Gioco con un modello più vecchio, ma li ho acquistati in questa stagione. È stato praticato un foro sul lato e su di esso è presente una protezione. L'anno scorso ho giocato tante partite in cui avevo problemi con quel piede, quest'anno non ce l'ho più. Nessuno gioca senza dolore. Nessuno pensa: mi sento benissimo. Questo fa parte dello sport, parte di questa professione".

EUROPEO - "Prima penso sicuramente alla Champions League con la Juventus e vincere la coppa". 

AJAX VS JUVE - "Sono diventato probabilmente più esplosivo, agile e muscoloso alla Juventus. Confronta le foto con quelle all'Ajax, sembro più grande. Faccio regolarmente esercizi di esplosività e flessibilità nel pomeriggio. E a volte qualcos'altro. Negli anni ho imparato cosa funziona per me, in consultazione con fisioterapisti e personal trainer".

PIRLO - "E' un bravo allenatore con una buona visione, con cui parlare con piacere, a volte fa lui stesso le analisi individuali delle partite. Ma può anche essere duro quando deve. Quando ero giovane ero anche io un centrocampista. Era un grande giocatore, tutti lo amavano".