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Al Corriere dello Sport, Aurelio De Laurentiis ha presentato la 'sfida delle sfide', Napoli-Juventus. Ecco quanto ha dichiarato. 

SFIDA DELLE SFIDE - "E’ la sfida delle sfide ormai da dieci anni . Napoli e Juventus sono i club che sono riusciti a rianimarsi dopo gli sconquassi del passato, il fallimento per noi e Calciopoli per loro. Si possono considerare due regine europee da fare invidia ad altre nazioni. Siamo l’espressione di dinastie che, ovviamente nella loro diversità, rappresentano una realtà del nostro calcio".

LO STADIO - "Sarebbe bello poter far vivere questa nottata in uno stadio bello come lo è quello della Juventus. Apertura ai tifosi ospiti? Non posso notare la diversità di trattamento dell’Osservatorio che, con leggerezza, permette agli juventini di venire a Napoli, mentre è stato vietato ai nostri tifosi di andare a Torino".

FERITA - "Le ferite, quando sono profonde, restano nell’anima e non nella carne. E quella è aperta e lo resterà per un po’, penso. Che gatta ci covi, sulla conduzione dei campionati, è un sospetto di parecchi, mica il mio . Il Var è stato istituito per evitare errori arbitrali e se non viene usato con coscienza, pensar male è inevitabile. E di dubbi ne ho avuti tanti nella passata stagione".

ANCELOTTI A LUNGO - "Mi farebbe il regalo più bello della mia esistenza. E’ contagioso con la sua tranquillità, coinvolto ed esigentissimo. Allegri? Chapeau per tutto quello che ha saputo fare, per i trofei vinti. Non so se abbia qualcosa in comune con Carlo, certamente sono diversi nella loro espressione calcistica: con Ancelotti ci si diverte di più, mentre Allegri mi pare abbia l’ossessione del risultato".

ICARDI - "Certe cotte hanno un loro momento. Da ragazzi è successo a tutti, senti pulsare il cuore d’estate poi torni a scuola, rivedi quella compagna di classe, e ci sorridi su. Difficile si riproducano sentimenti e situazioni. Non facciamo collezioni di numeri 9. Lozano e Fornals? Mi piacciono sia l’uno che l’altro, ma non basta".