CALCIOPOLI - “Io sono stato un testimone della rinascita del calcio dopo Calciopoli. Ho iniziato in Serie C senza capire nulla di calcio ma intorno a me sentivo puzza di bruciato. C'è ancora molta chiarezza da fare, mi meraviglio come molte persone preposte alla regolarità di un match ancora rischino la loro rispettabilità e creino tanti fumi”.
PARTITE - “Il derby di Torino? L’ho visto tutto. Sono incollato alla tv, a Los Angeles ho quattro film da iniziare che ho rimandato per colpa di Sarri ed Ancelotti e del cambio di panchina. Siamo in un secondo posto consolidato, tutto può ancora accadere. Passo le nottate a rivedere le partite, in tv vedo la verità non come in tribuna autorità che non si vede un tubo. Mi studio le partite degli altri e le serie tv: sto guardando "Sabrina" su Netflix, mia moglie sta impazzendo (ride, ndr)”.
BILANCIO E STADIO - “Forse siamo due o tre ad avere i conti a posto, solo io non ho debiti con le banche: questo dimostra che si può anche lavorare a Napoli. De Luca mi ha aiutato, il Comune no. Questo stadio grida vendetta, si doveva lavorare da quando siamo saliti di nuovo in A. Da 9 anni militiamo in Europa, quando vengono le squadre ospite mi vergogno”.
ICARDI - “Andai a Milano per parlare con la moglie di Icardi: ho offerto fino a 65 milioni di euro, ma poi non è andata a buon fine e quindi amen”.