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Daniel Alves Gomes detto Danny è nato in Venezuela, ma è cresciuto a Madeira insieme a Ronaldo ed è stato soprattutto la bandiera dello Zenit San Pietroburgo. Ritiratosi nel 2018, ha parlato oggi alla Gazzetta dello Sport in vista della sfida contro la Juventus, di cui è un ex mancato: “Vivo a Madeira ora, ma mercoledì sarò davanti la tv…”. 

L'ARRIVO - “Amore, casa, famiglia. Arrivai nel 2008 come il trasferimento più costoso della storia del club, 30 milioni di euro. Due giorni dopo la firma segnai un gran gol al Manchester United saltando mezza squadra. Era la mia prima partita con lo Zenit. Vincemmo la Supercoppa Europea contro Sir Alex, Tevez, Rooney…”.

SPALLETTI - “Se ho vinto e segnato tanto lo devo a lui. Ci allenavamo a duemila all’ora, eravamo la squadra più forte della Russia. Anche l’italiano lo devo a Luciano: quando seppi che sarebbe arrivato mi misi a studiare con l’aiuto di Rosina. Ero una sorta di traduttore. Poi arrivò anche Mimmo Criscito, e con lui è nata un’amicizia che dura ancora oggi. Spesso andiamo in vacanza insieme, di recente siamo stati in Sardegna. Ho conosciuto anche Ciro Immobile, una bella persona”.

JUVE - “Nel 2009 sono stato a un passo dai bianconeri. Il d.s. era Alessio Secco, mi chiamò diverse volte per chiedermi disponibilità. Io ero allo Zenit, ero felicissimo, dissi di sì. La scelta era tra me e Diego, ne parlai anche con Tiago, ma alla fine hanno preso il brasiliano e io sono rimasto a San Pietroburgo”.

PRECEDENTI - “Certo, giocai entrambe le gare. Champions League 2008/09, avevamo appena vinto la Coppa Uefa ed era il primo anno del club nella grande coppa: 0-0 in casa, poi sconfitta di misura al ritorno a Torino. Peccato. C’erano grandi campioni: Del Piero, Nedved, Marchisio, Buffon, Chiellini…”.

RONALDO - “Secondo me sì, aveva finito un ciclo. In bianconero ha dato tutto, segnato molto, scritto la storia, vinto trofei. Giusto cambiare squadra”.

PRONOSTICO - “Dico un pareggio. Non è così scontato che vinca la Juve, anzi…”.