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Le parole di Danilo dal ritiro del Brasile, in merito ai casi Dani Alves e Robinho:

"Ci sono giudizi da tutte le parti ed è molto complicato parlarne, ma, nella mia posizione di giocatore da più tempo nella squadra brasiliana, interpretando il ruolo che ricopro, è importante che io parli. Nell’ambito dell’argomento è necessario sensibilizzare la squadra brasiliana a partire dalle giovanili, dal calcio brasiliano nel suo complesso fino a quello base, ma vorrei riflettere anche sul fatto che questo non avviene solo nel calcio. È uno specchio della nostra società e si riflette anche nel calcio. Noi, come atleti di alto livello, dobbiamo capire il posto che occupiamo, qual è il nostro ruolo. Capire che abbiamo il potere di influenzare positivamente o negativamente ed è tempo per noi di capire meglio qual è il nostro ruolo. Sì, giocare a calcio, rappresentare i nostri club e la nostra Nazionale, ma siamo anche un esempio di comportamento fuori dal campo per i giovani. Cerco spesso di pensare che non sono solo un calciatore. Essere un giocatore fa parte della mia vita, ma c'è anche un'altra parte della mia vita che è importante. E, all'interno di questa porzione, c'è apprendimento e crescita personale, questo è ciò che cerco. Dobbiamo capire che abbiamo madri, sorelle, figlie, mogli, fidanzate e che queste donne attraversano prove e pensieri che noi, come uomini, non affrontiamo. Pensare a quali vestiti indosseranno o meno in base al giudizio degli altri, ad esempio. L'altro giorno parlavo con una persona e lei mi ha detto che se c'è un camion parcheggiato sul marciapiede, allora lei non cammina dietro al camion perché ha paura che qualcuno le faccia del male. Noi, come uomini, non abbiamo quel tipo di paura o paura in generale. Avviare questo percorso verso la consapevolezza attraverso il dialogo con i giovani è importante affinché si formi un pensiero più genuino e riflessivo, mettendosi nei panni delle donne in modo più empatico. Può essere il primo passo per fare in modo che le donne possano avere più libertà di occupare i posti che meritano di occupare".

 

Danilo Juve, le parole sui bianconeri


"Esistono due interpretazioni del concetto di essere capitano del Brasile. Indossare questa fascia dopo essere già diventato capitano della Juventus, dopo aver giocato 12 anni in Europa, può essere considerato normale arrivare a essere capitano della Nazionale in questo momento. Un’altra cosa è se penso al Danilo, nato a Bicas (Minas Gerais), che ha 13.000 abitanti, figlio di Zezé, che è parrucchiera, e del signore Baiano, che è camionista. Quindi, questo non è naturale per me. È il realizzarsi di un sogno e una grande felicità poter ricoprire questi compiti all’inizio del percorso di Dorival qui nella nazionale. Sono sempre stato un giocatore che amava dare indicazioni e parlare con i compagni in campo".


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