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  • Comolli: 'Tudor resta, inseriremo un ds e un dt. La rosa non sarà rivoluzionata, ma ci saranno aggiustamenti'

    Comolli: 'Tudor resta, inseriremo un ds e un dt. La rosa non sarà rivoluzionata, ma ci saranno aggiustamenti'

    • Marco Amato, inviato all'Allianz Stadium
    Il grande giorno è arrivato. Oggi, all’Allianz Stadium, Damien Comolli si presenta ufficialmente alla stampa come nuovo direttore generale della Juventus. È il momento in cui si alzano le tende e si apre il sipario su una nuova era per il club bianconero, desideroso di tornare protagonista in Italia e in Europa. Comolli, manager francese con esperienze nei top club europei, sarà chiamato a indicare la rotta che la Juventus intende seguire, tanto sul piano sportivo quanto su quello organizzativo.
     

    Damien Comolli, la conferenza LIVE


    PRESENTAZIONE - Buongiorno a tutti, sfortunatamente il mio italiano si ferma qui. Ho già iniziato a prendere lezioni di italiano riesco a capire abbastanza bene l’italiano ma faccio più fatica nel parlarlo. Sono lieto di essere qui, è un privilegio essere il direttore generale. Uno dei più grandi club del mondo, sono cresciuto vedendo questo club per diversi motivi, i grandi giocatori che hanno giocato qui e sono sempre stato tratto da organizzazioni vincenti e l Juve è sempre stata un modello. Da scout sono stato al Delle Alpi. Ho apprezzato la cultura della Juventus. 

    TUDOR - Voglio confermare che Tudor sarà il nostro allenatore per la prossima stagione. Ho già chiarito questo a lui e stiamo lavorando insieme. Siamo un grandissimo club e ci sono tante speculazioni, ma voglio ribadire che Tudor rimarrà il nostro allenatore.

    CHIELLINI - Con Giorgio abbiamo parlato di quello che sarà il suo ruolo. Sarà anche direttore tecnico, lavoreremo  stretto contatto su diversi aspetti del club, dal punto di vista tecnico e commerciale. Facevamo parte dello stesso comitato all'Uefa, lui sarà rappresentate alla Lega Calcio e all'Uefa. Sono appassionato del settore giovanile, passeremo da un ambito all'altro, abbiamo collaborato bene insieme. Abbiamo creato un comitato sulla football strategy che discuterà di giovani e prima squadra e Giorgio farà parte di questo. Non si occuperà di mercato o allenamenti.

    DIRETTORE SPORTIVO - Vorrei assumere un direttore sportivo che si occuperà dei trasferimenti e della gestione e sarà coinvolto nel calciomercato, con un occhio al settore giovanile e riporterà a me. Avremo un direttore tecnico che riporterà a me. Sono due ruoli e ne abbiamo già discusso per formare la struttura migliore. Ho in mente la persona giusta, è un processo ma non vogliamo essere affrettati. Decisa la struttura decideremo anche le persone.

    KOLO MUANI - Abbiamo fatto un accordo con il Psg per il prolungamento del prestito di Kolo Muani. Ho parlato con il calciatore settimana scorsa. Ha deciso di giocare il Mondiale con noi e rimarrà. Abbiamo parlato con il Psg per il Mondiale, per dopo invece sono ottimista per raggiungere un accordo per l'intera stagione. Il Psg non ha chiuso al prestito e il giocatore è propenso.

    WOMEN - Mi congratulo per i risultati di questa stagione. Cosa manca? Vincere la Champions League. Ho una passione per il calcio femminile, ho cercato di sviluppare anche quest'area.

    PRIMI GIORNI - Entusiasmo costante, tutte le mattine quando mi sveglio provo questa sensazione- Ho cominciato da bambino, idolatravo giocatori come Platini. Non ho mai sognato di diventare un giocatore, ma un allenatore. Il primo allenatore che ammiravo era Trapattoni. Non voglio dirvi che ero un tifoso della Juve ma ho sempre seguito la Juve. 

    LA SQUADRA - Alcuni sono già tornati, altri torneranno dalle nazionali. Non vedo l'ora di incontrare tutti, ne abbiamo già parlato con Giorgio circa lo staff e voglio conoscere tutti. Penso di avere un'idea di cosa possa dare la squadra, ho detto  tutti che non è solo l squadra che gioca ma c'è anche una squadra dietro e sono tutti importanti. Se andiamo al Mondiale non c'è altro modo di approcciarci se non fare il possibile per vincere.

    TUDOR - L'anno in cui era al Marsiglia ci hanno battuti due volte. Abbiamo anche riso di questo, la prima volta che gli ho parlato gli ho detto: ti ricordi cosa ti ho detto dopo quelle partite? L'intensità e la tenuta mentale, non ci sono molti allenatori in Francia che possono raggiungere quel livello e sì se lo ricordava. Ha fatto un lavoro eccezionale al Marsiglia. L'intensità e la tenuta mentale del Marsiglia in quella stagione era impressionante.

    PRIORITA' E OBIETTIVI - La prima volta che ho incontrato la proprietà mi è stato chiesto cosa volessi raggiungere. Ho detto che volevo vincere. Non posso garantire che vinceremo, ma posso garantire che farò di tutto per vincere. Quando si guarda alla maglia della Juve l'unico modo è cercare di vincere. Cercare di vincere sarà la mia ossessione e questo fa già parte della cultura del club. Sulla struttura: ho già dato indicazioni sul doppio ruolo, l'ho visto negli Usa e in Europa dei club lo fanno già. Io ho fatto il ds e so qunto si difficile. Il calcio è sempre più globale, i compiti sono diversi e per questo bisogna distinguere direttore tecnico e sportivo. Il ruolo di Giorgio, più il direttore tecnico e sportivo e il mio ruolo: sono questi i ruoli che plasmeranno il club.

    VLAHOVIC - Ho parlato con Dusan la settimana scorsa. Il giocatore dovrebbe tornare a breve e voglio parlargli per sapere cosa ha in mente. Lui è un top player, qualcosa non ha funzionato, mi rendo conto non sia abbastanza, non so di chi siano le colpe. Devo parlare con il giocatore e capire, non c'è dubbio che sia un top player. Bisogna capire quali sono le sue intenzioni.

    QUANDO ARRIVANO I DIRIGENTI - Due ruoli di alto profilo, c'è un processo che dobbiamo portare avanti. Prossima settimana, o settembre. Credo che lo faremo prima della prossima finestra di mercato, ma non vogliamo essere affrettati.

    RICCARDO PECINI - Un grande amico, ho molto rispetto per il lavoro che ha sempre fatto e alla Sampdoria ha fatto un lavoro eccezionale. Avrei voluto fare io dei suoi acuisti. Ma non è un'opzione per la Juventus, siamo amici ma non è una persona per la Juventus.

    ANALISI DEI DATI - Fa parte della mi carriera, lavoro con i dati da 25 anni. Ho sempre pensato che quando ci si rivolge a me ci si spetta che porti questa esperienza e penso che anche alla Juventus sia così. Siamo pagati per creare emozioni, il mio primo lavoro, 3 volte a settimana, è garantire che la nostra comunità raggiunga il più alto livello di emozioni, è il mio pensiero fisso al mattino. Allo stesso tempo, come decisori non dobbiamo essere guidati dalle emozioni ma essere razionali. L'1 agosto 2025 sarà il 33esimo anno nel calcio, non mi sono mai imbattuto in un approccio più razionale che non sia l'utilizzo dei dati. Utilizzeremo i dati in diverse aree, ci assisteranno nella selezione dei calciatori, nel misurare la forza della nostra squadra rispetto alle altre, a definire la nostra strategia. Raccoglieremo dati su tutto, possono aiutare anche a prevenire gli infortuni, per la conduzioni del business. L'intelligenza artificiale può essere di grande aiuto.

    SETTORE GIOVANILE - Volevo creare un cultura e un metodologia fin dalle giovanili e anche nella squadra femminile. Creare un'identità che la comunità del club può riconoscere è importante. Arriva attraverso le vittorie, lo stile di gioco e le metodologie. Non è facile ma non è impossibile. Il modello Ajax non è tra i miei preferiti, possiamo cercare ispirazione in diversi paesi e anche in altri sport. E' qualcosa che vorrei applicare.

    MONEYBALL - Non so se sia stato romanzato. So quello che abbiamo fatto. Il modello è come rendere razionale un'industria molto irrazionale, schizofrenica. La mia ossessione, quando ho cominciato a utilizzare i dati, mister Moneyball è un mio amico, l'ho incontrato e abbiamo parlato. La mia frustrazione era vedere tante cattive decisioni sullo scouting. Mi chiedevo: come essere più precisi? Il principio moneyball è stato molto utile e può aiutare sul mercato.  La mia ossessione è come poter migliorare e per farlo bisogna avere un vantaggio competitivo e per farlo utilizzo i dati.

    SISTEMA CALCIO ITALIA - Mi sono posto due obiettivi: vincere e soddisfare il 100% del potenziale. In tutti i paesi dove sono stato mi sono sempre detto che dovevo aiutare il calcio a svilupparsi nel paese dove si trova. Ho fatto parte di diversi comitati. Il primo obiettivo è che la Juve abbia successo, ma poi dare un contributo anche al calcio italiano. Se la Juventus ha successo, la Juve potrà dare molto al calcio italiano. Non sono qui per insegnare nulla, se posso dare un contributo voglio farlo.

    LA ROSA E MERCATO - Sono molto aperto e vi dico la verità. Ma c'è un cosa su cui non sono aperto e quello è il mercato. Ne abbiamo discusso con l'allenatore, con Giorgio e Maurizio. Abbiamo un'idea, il cambiamento della rosa, stiamo considerando l'approccio di Igor che h conquistato due punti per partita e questo lo h portato al quarto posto. Se la squadra non fosse stata buona non avrebbe raggiunto quel livello di punti. Quello che posso dire è che sicuramente ci saranno aggiustamenti ma non trasformazioni radicali.

     

    Di cosa parlerà Comolli


    Tanti i nodi da sciogliere. A partire dalla posizione di Igor Tudor, attuale allenatore della squadra: verrà confermato anche dopo il Mondiale per Club o si cercherà un profilo differente per guidare il nuovo corso tecnico? Una decisione che non potrà tardare, anche in vista della programmazione estiva.

    Altro tema caldo è la scelta del nuovo direttore sportivo, figura cruciale per costruire una sinergia con Comolli e dettare le linee della campagna acquisti. E proprio il mercato sarà uno degli argomenti principali: con una rosa da rinforzare e diversi elementi in bilico, sarà interessante capire quale filosofia adotterà il nuovo dirigente tra giovani talenti, profili d’esperienza e sostenibilità economica.

    Quella di oggi, dunque, non sarà solo una conferenza stampa, ma un primo passo concreto verso il futuro. La Juventus si affida a Comolli per ricostruire un’identità forte e competitiva: ora tocca a lui tracciare la strada.

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