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“Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. Un detto conosciuto da tutti, sicuramente banale, ma se declinato al femminile aiuta a descrivere la prestazione di Gunnarsdottir contro il Køge. La centrocampista islandese, ieri sera, ha messo in campo non solo le sue qualità, ma anche il curriculum e l’esperienza e ha dato una grossa mano alle sue compagne nel prendere la strada giusta al primo vero bivio della stagione, quella che è valsa il ritorno della Juventus Women nella fase a gironi della Women’s Champions League.
 
In principio fu una battuta di Stefano Braghin, Head of Juventus Women, a spiegare tutto questo: “E’ stato difficile trovare una casa per Sara, non trovavamo un posto che potesse contenere tutti i i trofei che ha vinto in carriera”. Battuta che tradiva l’emozione dello stesso dirigente, orgoglioso di poter presentare alla stampa uno dei colpi di mercato più prestigiosi nella storia delle bianconere, un sogno che con il lavoro di mediazione – e grazie anche ai risultati europei dell’anno prima – si è trasformato in realtà. Un colpo, ancora, che testimonia la volontà di alzare sempre più l’asticella.
 
E ieri sera ad alzare l’asticella ci ha pensato proprio Gunnarsdottir. A proposito di “alzare”, sembrava spinta dalla forza dei geyser islandesi, la centrocampista, quando è andata a svettare più alto di tutte per segnare di testa l’1 a 0, il gol che ha indirizzato di fatto la partita nella direzione voluta da Montemurro e dalle sue ragazze. Importante quanto la rete, l’atteggiamento della calciatrice. A partire da inizio serata: fredda, glaciale, consapevole dell’importanza del match, nei momenti che precedono il fischio d’inizio, in netta contrapposizione con le avversarie che si godevano il momento quasi ballando al ritmo dell’inno dell’UWCL. In campo una leader: quando la squadra sbagliava era lei a rincuorare e a indicare alle bianconere, con ampi gesti: “continuiamo a giocare”. Segno, questo, di come in poco più di un mese dal suo arrivo a Torino, Gunnarsdottir si sia ritagliata un ruolo centrale nello spogliatoio.
 
Insomma, la serata di ieri, al di là del gol, ha dimostrato la centralità nel progetto bianconero della centrocampista, l’importanza nelle serate di gala europee. Ad ammirarla, decine di giovani calciatrice del settore giovanile che, senza dubbio, avranno preso appunti.