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Esattamente una settimana fa si consumava il primo atto della telenovela ancora in atto tra Juventus e Napoli. Una partita non giocata sul campo e trasferita sui media e negli uffici del calcio italiano. Il cui esito non è ancora arrivato, e non arriverà prima di metà settimana.

Facciamo allora un riassunto delle puntate precedenti, per arrivare preparati ai momenti clou che ci aspettano:

SABATO 3

- Nel tardo pomeriggio, dopo le positività di Eljif Elmas, Piotr Zielinski e del braccio destro del ds Giuntoli da una parte, e di due membri dello staff juventino dall'altra, la Asl di Napoli e la Regione Campania bloccano la partenza della squadra di Gattuso alla volta di Torino. I giocatori partenopei tornano nelle rispettive abitazioni per tenere l'isolamento fiduciario.

- La Juventus in serata comunica di essere intenzionata a scendere regolarmente in campo la sera successiva, come da calendario.

- Iniziano a trapelare informazioni sul contenuto dei documenti inviati dall'Asl al Napoli: si parla di "isolamento volontario". Si configurano subito gli snodi fondamentali della vicenda: questo isolamento prevale anche sul protocollo concordato a giugno da Lega e Cts, e sulle norme diramate il giorno prima, che permettono comunque di giocare (la cosiddetta "quarantena soft")? L'autorità regionale campana può scavalcare le regole approvate dal Governo italiano?

- Verso la mezzanotte, la Lega Serie A conferma che Juve-Napoli resta programmata domenica 4 ottobre alle 20.45 all'Allianz Stadium.

DOMENICA 4

- Emergono i primi retroscena: De Laurentiis avrebbe chiesto il rinvio della partita già prima di sabato, e potrebbe aver esercitato pressioni sull'Asl per chiedere il blocco della partenza per Torino (il patron del Napoli è aperto sostenitore del Governatore campano Vincenzo De Luca).

- Nel pomeriggio, mentre sia Juventus che Napoli si trovano in isolamento fiduciario (rispettivamente alla Continassa e a Castel Volturno) la Lega Serie A ribadisce che al momento non ci sono motivi per disporre il rinvio del match, che resta quindi in programma.

- Il Napoli comunica di non poter prendere parte alla partita in quanto la Asl, "autorità che decide in materia di isolamento", ha vietato la partenza.

- All'Allianz Stadium la Juventus e la squadra arbitrale scendono regolarmente in campo. Al termine dei primi 45 minuti di non gioco, il direttore di gara Doveri manda tutti negli spogliatoi e si avvia a compilare il referto. A norma dovrebbe essere un 3-0 a tavolino per la Juve con un punto di penalizzazione in classifica per il Napoli assente. Ma è chiaro che l'iter sarà più complesso...

- In serata Andrea Agnelli afferma che Aurelio De Laurentiis gli aveva chiesto il rinvio della partita, ma che lui si era rifiutato per rispettare regole e protocolli. Anzi, il presidente juventino accenna a "inosservanze dei protocolli" da parte del Napoli, che non ha disposto subito l'isolamento del gruppo dopo le prime positività.

LUNEDI 5

- L'entourage di De Luca smentisce di contatti diretti con l'amico De Laurentiis in merito a quanto accaduto.

- Dai media sportivi trapela la data del probabile recupero in caso di rinvio del match: il 13 gennaio, ossia 4 giorni prima di Inter-Juve.

- Dal sito ufficiale del Napoli spariscono i report degli allenamenti della settimana precedente.

- De Laurentiis manda agli organi del calcio italiano tutte le documentazioni necessarie a difendere la propria posizione.

- In serata appare chiarissima la posizione del Ministro della Salute Roberto Speranza e del presidente della Figc Gabriele Gravina: il protocollo va preservato e seguito, quelle sono le regole da rispettare.

MARTEDI 6

- La questione Juve-Napoli assume due piste parallele. Quella della decisione del Giudice Sportivo della Lega Serie A, Gerardo Mastrandrea, sul rinvio o meno della partita (in caso di mancato rinvio, sarà 3-0 per la Juve, con possibile penalità in classifica per il Napoli) e quella dell'indagine della Procura Federale sulle eventuali violazioni del protocollo da parte del club partenopeo, che possono comportare penalità in classifica a prescindere dal destino della partita.

- Nel pomeriggio il consueto comunicato del Giudice Sportivo tiene sub iudice ogni verdetto su Juve-Napoli. Si dovrà ancora attendere.

MERCOLEDI 7

- Le indiscrezioni della stampa sportiva ipotizzano una soluzione di compromesso: rinvio del match ma punto di penalità al Napoli. Comunque si resta in attesa che il Giudice Sportivo si pronunci.

GIOVEDI 8

- Il Giudice Sportivo si riserva altri giorni per esaminare tutte le carte e rinvia ulteriormente ogni decisione alla prossima settimana. Il perno attorno a cui ruota la sua indagine è il seguente: stabilire se il Napoli non si sia potuto muovere per Torino per "cause di forza maggiore" o se invece avesse potuto decidere autonomamente di partire o meno. Da questo dipenderà il rinvio del match o il 3-0 a tavolino (con eventuale penalità).

VENERDI 9

- In attesa della sentenza sportiva, arriva l'interrogazione parlamentare a firma dei senatori Sandro Ruotolo (gruppo misto), Gianni Pittella (Pd) e Gaetano Quagliariello (gr. misto): ci si chiede se non sia il caso di rivedere il protocollo alla luce del peggioramento della situazione-Covid a livello nazionale, e perché solo il Napoli e non altre squadre siano oggetto d'indagine da parte della Procura Federale per le violazioni al protocollo anti-Covid.

- Per la sentenza del Giudice Sportivo, spunta la data di mercoledì 14 ottobre, per dare il tempo al Napoli di organizzare meglio la propria difesa.

SABATO 10

- L'ultimo "contributo" alla vicenda l'ha dato il Governatore campano De Luca, con alcune dichiarazioni al vetriolo contro Agnelli e la Figc. Ad ogni modo, prima di mercoledì non avremo una risposta ufficiale da chi deve decidere.