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La Juve lo ha messo nel mirino per il post Alex Sandro, ma non è l'unico club europeo sulle sue tracce. Owen Wijndal piace, piace a molti. La carta d'identità dice 28 novembre 1999, ma i suoi numeri sembrano già particolarmente interessanti: a 22 anni appena compiuti il terzino olandese in forza all'AZ Alkmaar ha già collezionato 90 presenze in Eredivisie (per un totale di 7.389 minuti, con 3 gol e 19 assist), 14 in Europa League (con una rete) e 11 con la Nazionale Oranje, con cui ha debuttato il 7 ottobre 2020. 

Legato al suo club fino al 2023, l'esterno è uno dei "gioielli" della scuderia di Raiola. A livello fisico non è un colosso - è alto 1 metro e 76 - ma chi ha avuto modo di osservarlo da vicino assicura che la velocità non gli manca: sullo stretto è rapido, agile e reattivo, mentre in fase difensiva si distingue per un buon utilizzo del corpo, dote che gli consente di resistere bene agli avversari e di essere efficiente nei contrasti.

Wijndal eccelle anche per qualità di controllo e di tocco, oltre che per la tenacia nell'inventare sempre una soluzione con la palla tra i piedi e nel saltare la linea di pressing, leggendo bene i movimenti dei compagni (pur senza poi spingersi a cercare il gol). Personalità? Non gli manca neanche quella, anzi: di tanto in tanto qualche protesta gli è costata un giallo di troppo, ma in allenamento è sempre stato dipinto come un ragazzo molto serio e attento, uno di quelli propensi anche ad accettare di buon grado la panchina nonostante il desiderio di mettersi in mostra, di giocare sempre. Chissà che non possa farlo alla Juve. Da Torino lo osservano, se poi Raiola riuscisse a dare una mano...