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Sono passate appena 72 ore dall'ingresso di Andrea Pirlo alla Continassa per intraprendere l'avventura come allenatore della Juventus. Troppo poco per fare confronti attendibili con l'operato dei predecessori? Forse, ma in realtà un aspetto apprezzabile c'è già. Se infatti Maurizio Sarri aveva iniziato la sua esperienza in bianconero senza voler cedere nessuno, rimettendosi totalmente all'operato della società, col risultato di doversi tenere anche i giocatori meno funzionali al progetto tecnico, Andrea Pirlo ha imparato da quell'errore del suo predecessore e ha subito chiamato gli elementi dell'organico secondo lui inadatti a una Juve che vuole cambiare rotta.

SFOLTIRE PER TEMPO - Essere aziendalisti è un gran pregio, anzi Massimiliano Allegri è passato alla storia bianconera dalla parte giusta anche per questa caratteristica, tuttavia Sarri ha scelto il modo peggiore per esserlo. Grazie all'azione decisa di Pirlo, infatti, il club sta ora spingendo sul pedale delle rescissioni e delle cessioni (Matuidi è questione di tempo, Khedira lo seguirà a ruota, idem per Higuain, etc.) per tentare di sgravare le casse juventine dai contratti più onerosi e non più utili alla causa, così da poter avere maggiore potere finanziario per dare l'assalto agli obiettivi più graditi all'allenatore. Agire d'anticipo, agire subito. Perché se la società non ti aiuta a dovere, devi anche saper metterla nelle migliori condizioni per poterlo fare.