DA VIERI A POGBA - Non è una novità di questa Juve, ma un modus operandi che è nel DNA della Vecchia Signora. Anche il passato, infatti, è ricco di esempi di giocatori che avevano manifestato altre voglie e sono stati accontentati. Senza che il destino vincente della Juve cambiasse. Era il 1997 quando Vieri chiedeva la cessione e per 30 miliardi di lire volava in Spagna, all'Atletico Madrid, Il 2001 quanto Pippo Inzaghi, prima di diventare rossonero, senza nascondersi, dichiarava: "Il Milan mi vuole e non mi dispiace affatto". E in questi anni non è cambiato nulla: Tevez ha chiesto di tornare a casa? Detto, fatto (con modalità complesse, tra l'altro). Llorente voleva giocare di più? Regalato al Siviglia. Pogba voleva rientrare a Manchester? Accontentato. E nonostante addi di questo calibro - parliamo degli ultimi due 10 della storia bianconera - sono arrivate comunque le vittorie.
SANDRO E BONUCCI - Non ci saranno eccezioni per Alex Sandro e Leonardo Bonucci. I due sono autentici pilastri di questa Juve, leader in campo e fuori (soprattutto Leo) e di conseguenza è evidente come l'intenzione sia di tenerli il più a lungo possibile. Se davvero però volessero cambiare aria, anche in questo caso la Juve non farebbe muro, ma ascolterebbe le offerte, alla ricerca della migliore possibile. Perché accontentare non vuol dire, ovviamente, cedere al primo offerente. Marotta è stato chiaro. La Juve è molto chiara.