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Andrea Agnelli durante una stagione parla pochissime volte, e quando accade non lo fa mai a caso. E in queste situazioni ogni sua affermazione contiene messaggi precisi, come succede a ogni grande presidente. Nell’intervento di ieri ai microfoni di Radio 24, il massimo dirigente della Juventus ha lanciato una serie di avvertimenti, a Maurizio Sarri, alla squadra e al capo dell’area sportiva bianconera, Fabio Paratici. Parlando di quest’ultimo, Agnelli ha evidenziato una serie di punti, che rendono chiara la situazione dell’uomo che si occupa del mercato dei campioni d’Italia. E che ci fanno capire una cosa ben precisa, ovvero che Paratici è un dirigente sotto esame.

Agnelli parla di Paratici in questo passaggio:Prendere un Ronaldo del futuro? Di questo si occupa Paratici, che ha a disposizione un budget, che io chiamo capacità di fuoco. Ha una delega e una responsabilità. Lui è sotto esame? No, è un grandissimo dirigente, lo ha sempre dimostrato e lo dimostra. Rispetto al passato è sotto i riflettori, ma io valuto il suo percorso che per scadenza di contratto termina nel 2021”. 

Ora, è evidente a tutti che, mentre dice che “Paratici non è sotto esame”, Agnelli metta tutta una serie di paletti che in realtà ci fanno pensare all’esatto contrario


Punto 1: Paratici ha a disposizione un budget che gli può consentire di comprare i Ronaldo del futuro. E’ sua “delega e responsabilità” non fallire questi colpi. Quello dei “Ronaldo del futuro” è un tasto che Agnelli preme spesso, perché individuare un potenziale fuoriclasse, oltre a portare risultati sportivi, fa anche risparmiare soldi (anzi, li può far guadagnare successivamente, con una plusvalenza). In altri termini: un conto è acquistare l’allora 33enne Ronaldo per 100 milioni di euro, un altro è farsi sfuggire Haaland a 4 milioni. E’ chiaro il messaggio?

Punto 2: Paratici ora è sotto i riflettori, ed è questa la differenza principale rispetto al passato. In passato, al suo lavoro nell’ombra venivano attribuiti i meriti per gli acquisti della Juve, mentre a Marotta spettavano spesso le critiche per i mancati acquisti e, soprattutto, per le cessioni. Ora, se pensiamo al momento in cui più di ogni altro Paratici è stato sotto i riflettori indicati da Agnelli, da quando è Chief Football Officer della Juve, quel momento riguarda le difficoltà nelle cessioni di Mandzukic, Higuain, Khedira e Dybala durante la scorsa estate, oltre alla cattiva gestione del caso Emre Can. Ecco quindi che in questo caso il messaggio può riguardare la capacità di gestire al meglio anche il mercato in uscita, oltre a quello in entrata.

Punto 3: qui c’è poco da interpretare, perché Agnelli indica chiaramente quale sarà la data in cui verrà valutato l’operato di Paratici, e quindi deciso il suo futuro all’interno della Juventus: 2021