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La Juve non ha registi puri. Parola di Andrea Pirlo. E neanche mezz'ali. Anzi, una sì: Weston McKennie. Ecco, dopo il pareggio di ieri contro la Roma l'americano ha fatto capire che la fase d'impostazione forse è meglio lasciarla a qualcun'altro. Al di là del fatto che oltre al -solito - Ronaldo sono stati in pochi a salvarsi nella gara dell'Olimpico, il centrocampista ex Schalke ha fatto un passo indietro rispetto alla buona prestazione alla prima giornata contro la Sampdoria e l'amichevole contro il Novara.

ERRORI - Stavolta invece no. Perché McKennie è senza dubbio un buon giocatore, ma forse non adatto a fare il regista. Ieri è stato uno dei primi richiamati da Pirlo: sbagliava troppi palloni in fase di costruzione e rallentava la manovra della squadra. Tra tutti è quello che può giocare meno nel centrocampo a due che ha in mente l'allenatore, più che un regista è un centrocampista di quantità pronto a buttarsi in area quando si aprono spazi.

ETICHETTE - In fase di non possesso invece la musica cambia, sempre uno dei migliori. Perché Weston è da tutte le parti del campo, non sta un attimo fermo ed è pronto a recuperare ogni pallone. Ai tempi dello Schalke in alcune partite sembrava ci fossero dieci, cento, mille McKennie in campo. Appena arrivato gli era già stata data l'etichetta di 'nuovo Matuidi', in settimana in tanti l'hanno paragonato a Edgar Davids e altri hanno gettato benzina col fuoco: "Calma, piano con i paragoni". Ecco, appunto. McKennie è McKennie. Una mezz'ala che ha difficoltà a impostare.