BACHECA VUOTA - Ma Sarri, che stupido non è, probabilmente alimenta il suo nervosismo anche pensando alle scellerate scelte su cui ha messo lui stesso la firma: puntare tutto sul campionato e su 12/13 giocatori, non uno di più. Il confronto con la realtà però ha rappresentato sempre un test duro per i maestri del pensiero: l'eliminazione "indotta" da Coppa Italia e Champions League ha reso il Napoli ancor più insicuro e provinciale nel confrontarsi con un livello che gli appartiene a fatica. Quello dei top club. Per non pensare a un mercato di gennaio in cui, quella che era la capolista del campionato italiano, ha messo in fuga i potenziali acquisti invece di attrarli come il miele. Il più quattro non segna ancora la fine dei giochi, ma la Juventus adesso è padrona del suo destino e la stagione di chi insegue - tutta concentrata sullo scudetto, come in un all-in a poker - rischia di rivelarsi un fallimento. Si, fallimento: una parola che dovrebbero tenere pronta all'uso i critici che hanno riempito il Napoli di applausi e complimenti. "Il nuovo che avanza" nel calcio italiano ha subito una chiara battuta d'arresto. E la bacheca di De Laurentiis rischia di rimanere ancora vuota.
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