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Da meno quattro a più quattro, otto punti recuperati in appena quindici giorni. Ci ha messo poco la Juventus a rimettere le cose a posto, ci ha messo ancor meno "il miglior calcio d'Europa" a farsi ridimensionare. Il più quattro, sia chiaro, era provvisorio e poggiava su basi fragili: il rinvio di Juventus-Atalanta aveva concesso al Napoli anche un vantaggio psicologico, quello di poter allungare in vetta senza vedere nello specchietto l'avversaria ferma ai box, con una partita in meno. Il tempo di un'illusione. Il ko interno contro la Roma ha devastato le certezze della banda Sarri, frenata poi sul pari a San Siro dove l'Inter può ancora recriminare per il colpo di testa di Skriniar. Il profeta del bel gioco che siede sulla panchina del San Paolo si è scoperto d'un tratto vulnerabile e ancor più nervoso del solito, sfogando la sua frustrazione anche contro una malcapitata giornalista.

BACHECA VUOTA - Ma Sarri, che stupido non è, probabilmente alimenta il suo nervosismo anche pensando alle scellerate scelte su cui ha messo lui stesso la firma: puntare tutto sul campionato e su 12/13 giocatori, non uno di più. Il confronto con la realtà però ha rappresentato sempre un test duro per i maestri del pensiero: l'eliminazione "indotta" da Coppa Italia e Champions League ha reso il Napoli ancor più insicuro e provinciale nel confrontarsi con un livello che gli appartiene a fatica. Quello dei top club. Per non pensare a un mercato di gennaio in cui, quella che era la capolista del campionato italiano, ha messo in fuga i potenziali acquisti invece di attrarli come il miele. Il più quattro non segna ancora la fine dei giochi, ma la Juventus adesso è padrona del suo destino e la stagione di chi insegue - tutta concentrata sullo scudetto, come in un all-in a poker - rischia di rivelarsi un fallimento. Si, fallimento: una parola che dovrebbero tenere pronta all'uso i critici che hanno riempito il Napoli di applausi e complimenti. "Il nuovo che avanza" nel calcio italiano ha subito una chiara battuta d'arresto. E la bacheca di De Laurentiis rischia di rimanere ancora vuota. 

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