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La Juve lavora, da tempo e non solo da qualche mese, per arrivare al centrocampista in grado di completare la mediana bianconera e al tempo stesso permetterle di compiere il salto di qualità. Serve fisicità, servono muscoli, cambi di marcia. Serve l'uomo giusto anche a livello economico però, per un investimento in prospettiva o per un uomo che faccia davvero la differenza. In tal senso, l'impresa diventa parecchio complicata: centrocampisti in grado di migliorare la Juve ce ne sono, ma non sono sul mercato. Oppure per lasciare il proprio club necessitano di un'offerta fuori portata per quel che riguarda il progetto bianconero. Il tanto sussurrato Higuain del centrocampo, per fare un esempio, è stato individuato forse solo in Marco Verratti: anche dopo il passaggio da Di Campli a Raiola, però, il Psg non sembra ancora intenzionato a privarsene. E per lui, forse solo per lui, la Juve sarebbe disposta ad andare ben oltre il budget previsto per il centrocampista. Che per il momento, salvo nuove cessioni eccellenti da scongiurare in ogni modo, non sembra superare i 25-30 milioni. Arrivati a tre settimane esatte dalla conclusione del mercato, forse troppo pochi per poter puntare a delle prime scelte anche se provando a sfruttare situazioni come quelle che conducono a giocatori in scadenza di contratto. Almeno a livello internazionale. Ecco perché la Juve torna a muoversi con decisione anche su quel poco che offre il mercato italiano.

IL CASO STROOTMAN – Le prime scelte. Si torna a ragionare col Real Madrid su Kovacic, pur essendo il croato fuori dagli standard richiesti a inizio mercato da Allegri: ma ad un'occasione del genere non si potrebbe dire di no, ammesso che Kovacic possa effettivamente lasciare Madrid. Contatti avviati, la valutazione che ne fa il Real però imporrebbe un sacrificio ulteriore o la possibilità di lavorare ad un prestito oneroso con opzione di riscatto. C'è poi un altro assalto in programma per Emre Can: Klopp alza il muro, la dirigenza del Liverpool lo lascerebbe partire solo per un'offerta irrinunciabile, con ogni probabilità molto più alta di quella da 25 milioni pronta a partire da Torino. Le stesse cifre su cui si ragiona in casa Juve, tornando in Italia, provando a rispolverare l'ipotesi Strootman già proposto in inverno quando la dirigenza bianconera aveva optato per altri obiettivi che fin qui son poi sfumati. La convinzione è di poter però avere argomenti molto più convincenti in Italia (magari pensando di affiancare ad un'offerta cash anche qualche contropartita) e per la Roma, che fin qui smentisce ogni forma di trattativa che possa portare nelle casse giallorosse meno dei 45 milioni previsti dalla clausola che pure in questo momento è inattiva. Sul mercato internazionale invece servono proposte convincenti, che si avvicinino alle richieste di club pronti a vendere solo se realmente conveniente. I casi Matuidi e N'Zonzi sono a questo punto da considerare dei piani di emergenza: chiara la richiesta dei rispettivi club, per esaudirla c'è ancora tempo provando a cercare qualcosa che possa convincere e accontentare tutti. E in particolare per N'Zonzi, anche di abbassare le pretese da 40 milioni del Siviglia. Ma senza nuova linfa, il rapporto tempo che scorre-budget a disposizione, rende sempre più difficile il fatto di poter arrivare ad un top player assoluto.

@NicolaBalice