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Oggi c’erano tutti, seduti nelle prime file della sala stampa dell’Allianz Stadium per assistere a una delle ultime conferenze del proprio allenatore, forse la più significativa degli ultimi cinque anni. C’erano tutti, i giocatori della Juventus, presenti per Massimiliano Allegri. Lo hanno già salutato in allenamento, avranno occasione di farlo ancora nei prossimi giorni, prima della fine della stagione. La certezza, però, è che ad alcuni Max mancherà più che ad altri.

NOSTALGIA DI ALLEGRI - A prescindere dall’affettuoso messaggio pubblicato sui social, non verserà lacrime amare Paulo Dybala, che soprattutto nell’ultima stagione ha mal digerito le decisioni di Allegri e lo spostamento al ruolo da attore non protagonista. Sicuramente diverso lo stato d’animo di Mattia De Sciglio, uno che è stato lanciato in Serie A proprio da Allegri. Il terzino è rimasto legatissimo al tecnico livornese, che ha spinto per riabbracciarlo a Torino: “E' lui il vero fenomeno”, assicurava Max ai tempi del Milan. Fra i “fedelissimi” dell’allenatore non si può non citare poi Sami Khedira e Mario Mandzukic, al netto di un’annata tutt’altro che esaltante. I due avrebbero potuto lasciare la Juve anche con la permanenza di Allegri, ma negli ultimi quattro anni hanno rappresentato i suoi giocatori-simbolo. Il tedesco, se escludiamo i periodi trascorsi in infermeria, è stato praticamente insostituibile; il croato, per Max, ha fatto pure l’esterno d’attacco. Si è invece adattato a terzino Juan Cuadrado, che dopo la prima stagione (in prestito) agli ordini di Max aveva insistito con il Chelsea per tornare subito a Torino. Ma a provare una buona dose di nostalgia di Allegri sarà anche capitan Giorgio Chiellini, cresciuto come lui a Livorno: “Senza la sua guida non riusciremmo ad arrivare fino in fondo”, confessava due anni fa. Sì, a loro l'allenatore dei cinque scudetti consecutivi mancherà di più.