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Contare sui giovani migliori per dominare presente e futuro. Il calcio moderno segue sempre di più questo assioma, chiedere all’Inter che ieri sera è stata punita dalla coppia tutta brasiliana del Real Madrid Vinicius Jr-Rodrygo, classe 2000 e 2001, che ha spento i sogni di rimonta della squadra di Conte. Ma il mondo è pieno di esempi, Mbappé, Haaland, Ansu Fati, Kai Havertz, Sancho e tantissimi altri. La Juventus ha battuto la strada l’anno scorso con il colpaccio De Ligt (quest’anno mai sceso in campo per la riabilitazione alla spalla) e l’ha percorsa prima soffiando Kulusevski proprio ai nerazzurri, poi, all’ultimo giorno del mercato estivo, coronando il matrimonio con Federico Chiesa. Un 20enne e un 23enne pagati 45 e 60 milioni tra prestito, parte fissa e bonus, lanciati subito nella mischia per temprarli e farli crescere in fretta.

GIOVANI INESPERTI - L’assist è arrivato dal mercato, il futuro si costruisce lavorando sul presente. Pirlo ne è consapevole ed è conscio anche delle difficoltà del caso, come proclamato a caldo dopo la sconfitta contro il Barcellona e riportato nell’edizione odierna di Tuttosport: “Manca esperienza a livello europeo nei giovani che sono arrivati. Il Barcellona è avanti nel percorso e ha calciatori abituati a giocare queste partite mentre noi siamo in costruzione, con giocatori alla seconda presenza in Champions League. Sapevamo di dover fare questa partita, ci servirà per la crescita”. Difatti, Chiesa e Kulusevski non erano mai scesi in campo internazionale prima delle sfide contro Dinamo Kiev e Barcellona. Se contro la squadra di Lucescu tutto filò per il verso giusto, la tenera inesperienza è emersa tutta contro i terribili blaugrana. E anche lo stesso Weston McKennie, classe 1998, non mastica così bene la lingua della Champions League, alla luce delle sole sei presenze nella stagione 2018-19.

CRESCERE IN FRETTA - Diventare grandi in batter d’occhio è difficile, ma è proprio quello che viene chiesto a Chiesa e Kulusevski, i portabandiera del progetto della Juventus e non solo per l’investimento di 100 milioni di euro. Servirà forse un po’ di pazienza, ma il grande assist arriva dal contesto in cui sono collocati. Compiendo su se stessi un giro di 360°, potranno scorgere, su tutti, la juventinità e la leadership dei senatori Chiellini, Bonucci e Buffon e la totalità di un campione come Cristiano Ronaldo, che a 35 anni ambisce ancora a padroneggiare il mondo. Esperienza calcistica che trasuda da tutti i pori, assimilabile quasi solo per osmosi, dall’allenamento alla partita. Questi elementi velocizzeranno il loro processo di crescita, che passa per l’Ungheria, dalla sfida di stasera contro il Ferencvaros, crocevia importante per capire il loro livello. Seppur si tratti di una gara più che alla portata, eserciterà la giusta pressione a questi grandi giovani, chiamati a lanciare segnali.